Dopo Trump, un'altra colonna del sovranismo ha iniziato a vacillare. Si tratta del presidente del Brasile Jair Bolsonaro, la cui popolarità ha raggiunto minimi storici, a causa del modo in cui ha gestito la pandemia, tanto che nell'ultimo periodo è stata registrata nel Paese una media di oltre 3mila morti ogni 24 ore.

Sono 12,6 milioni i casi di contagio censiti finora in Brasile. E' il secondo Paese al mondo per numero di morti dopo gli Stati Uniti, quasi 320mila. 

Fino a poco tempo fa, Bolsonaro aveva gestito il problema opponendosi alle misure di contenimento e sostenendo che i danni economici sarebbero stati peggiori degli effetti del coronavirus, quindi brasiliani avrebbero dovuto "smetterla di lamentarsi".

La scorsa settimana Bolsonaro, che in precedenza aveva sollevato dubbi sui vaccini indicando l'idrossiclorochina come rimedio al Covid (ipotesi non condivisa dalle autorità sanitarie di tutto il mondo), ha detto che il 2021 sarà l'anno delle vaccinazioni.

Finora il Brasile ha vaccinato poco più dell'8% della popolazione, con circa 17,7 milioni di dosi somministrate.

A seguito di ciò, la popolarità di Bolsonaro è crollata rispetto a quando è stato eletto presidente. Oggi il 43% dei brasiliani lo accusa di essere il responsabile principale dei guasti causati dalla pandemia, e anche il suo governo è a rischio. 

Il 16 marzo è entrato in carica come nuovo ministro della salute, il quarto dall'inizio della pandemia, Marcelo Queiroga, un cardiologo che ha sostituito un ufficiale dell'esercito, senza alcuna formazione medica. Lunedì, invece, a dimettersi sono stati i ministri della Difesa e degli Esteri.

Il ministro della Difesa si è scontrato con Bolsonaro sulla questione della lealtà delle forze armate, che dovrebbero tutelare la Costituzione piuttosto che il presidente. Condividendo la posizione del ministro della Difesa, martedì si sono dimessi anche i capi di Stato Maggiore della Marina e dell'Aeronautica. È la prima volta che accade nella storia del Brasile.