Devoti alla gente, "entrambi guardati male" da una Chiesa che odia il progresso.

Un viaggio quello di Papa Francesco nei luoghi dove ha vissuto Padre Pio che ha il sapore dell'umiltà. Ripercorrere i passi del Santo di Pietrelcina, il Santo di tutti, proprio nel centenario dell'apparizione delle stimmate e nel cinquantesimo anniversario della sua morte.

Prima tappa questa mattina nel luogo natale di San Pio, nell'entroterra beneventano, a Pietrelcina. Qui, come spesso gli accade, ha rotto gli schemi cedendo al desiderio di essere il Papa della gente, in mezzo alla gente. Così, senza curarsi del protocollo di sicurezza, il Santo Padre ha deciso di camminare tra la folla che stava aspettando il suo arrivo nel piazzale già dall'alba. Un gesto che ha ancor di più emozionato le migliaia di persone presenti.

“Ci troviamo oggi nello stesso terreno sul quale padre Pio dimorò nel settembre 1911 per “respirare un po’ di aria più sana. In quel tempo non c’erano gli antibiotici e le malattie si curavano tornando al paese natale, dalla mamma, a mangiare le cose che fanno bene, respirare l’aria buona e a pregare; così fece lui, come un uomo qualsiasi, come un contadino: questa era la sua nobiltà: non rinnegò mai il suo paese, non rinnegò mai le sue origini, non rinnegò mai la sua famiglia!”

Ha parlato con il cuore in mano, citando gli scempi quotidiani che il mondo ci costringe ad assistere.

"Se qualcuno ha da parlar male di un altro, si morda la lingua evitate i litigi, perché un Paese che litiga non cresce".

La preghiera come medicina, come elisir per incontrare Dio e viverne la sua grazia.

"Questo umile frate cappuccino ha stupito il mondo con la sua vita tutta dedita alla preghiera e all’ascolto paziente dei fratelli".

Poi ha salutato la folla ed è partito alla volta di San Giovanni Rotondo per rendere omaggio alle spoglie di San Pio da Pietrelcina.