Non appena la manovra di bilancio sarà approvata, la campagna elettorale inizierà, ininterrotta, fino alla vigilia del voto. Che cosa ci aspetta, ce lo hanno fatto vedere oggi due di coloro che ne saranno i principali protagonisti: Salvini e Renzi.

Questo è ciò che ha detto il primo dei due "Mattei", in una manifestazione in piazza Santi Apostoli a Roma contro lo Ius Soli.

Perché Salvini, con questo freddo, si sia messo a protestare contro una legge che non sarà mai approvata è un mistero, anche se, a dire il vero, le cose, diciamo così, più interessanti le ha dette riguardo le future alleanze: «Con il centro destra patti chiari prima del voto, per evitare di litigare dopo.»

Evidentemente, il Matteo milanese aveva forse letto l'intervista a Repubblica del Matteo rignanese che assicurava che il Pd non avrebbe mai fatto un governo con Berlusconi.
Ormai, è noto a tutto il mondo che quando Renzi promette una cosa poi fa l'esatto contrario, senza tentennamenti e senza dubbi. Da qui la richiesta di rassicurazioni e assicurazioni al leader di Forza Italia.

Salvini ha parlato poi anche di programmi, promettendo una riforma del fisco, in cui abolirà studi di settore, redditometro e spesometro, definendo Equitalia "un sistema criminale, un'estorsione legalizzata". Inoltre, Salvini ha parlato anche della "manifestazione di ieri nella bella città di Como" definendola "il passato" ed aggiungendo che "noi invece siamo il futuro. Guardiamo al futuro con ottimismo e coraggio"... qualunque cosa abbia voluto dire.

E di programmi ha parlato pure Renzi, prendendo Berlusconi ad esempio: "Io non contesto ciò che Berlusconi ha fatto: contesto ciò che Berlusconi non ha fatto". Giustamente, come rappresentante del centrodestra, Renzi si è rammaricato che Berlusconi non abbia potuto "portare a casa", già in passato, riforme come quella sul lavoro o quella sulla Rai.

Poi, nell'intervista, Renzi bacchetta anche i presidenti di Camera e Senato Grasso e Boldrini per la "loro discesa in campo", dicendosi sorpreso per averlo fatto visto il ruolo istituzionale che ricoprono. In sostanza, se avessero espresso il loro apprezzamento per il Pd avrebbero avuto il suo applauso, invece, dato che il Pd lo hanno rinnegato allora sono diventati come Irene Pivetti e Gianfranco Fini, le cui esperienze - ha ricordato Renzi - non sono state eccellenti. "Il Pd - ha aggiunto Renzi, evidentemente in vena di battute - è una comunità diversa, che va oltre i personalismi".

Dopo un'affermazione simile, detta da lui, è inutile andare oltre.