La Grande Abbuffata di Sarah Netanyahu alle spalle dei contribuenti israeliani
A quanto pare, la saggezza popolare non tradisce mai. A confermarlo il detto "chi si somiglia, si piglia". Sotto inchiesta il marito per corruzione, incriminata per frode la moglie. Qual è la volitiva coppia di sposi che ha fatto registrare questo piccolo primato? Quella composta dal signore e dalla signora Netanyahu.
Quest'ultima, infatti, è stata incriminata dalla magistratura israeliana per essere... golosa. Avete mai visto quanto Sara Netanyahu sia poco in forma? Adesso sappiamo il perché. La moglie del premier israeliano disgustata dalle pietanze preparate dal cuoco impiegato presso la residenza ufficiale del marito Benjamin, primo ministro di Israele, ha deciso di far arrivare i suoi pasti direttamente da ristoranti famosi, preparati da chef stellati.
E questo sarebbe contro la legge? Certo che no! Però lo diventa nel momento in cui i pasti luculliani, invece che con i propri soldi, vengono pagati con i soldi dei contribuenti israeliani. È questo quello che viene contestato alla moglie di Netanyahu che ha speso ben 100mila euro per mangiare!
Ma non è la sola ad essere finita nei guai. Insieme a lei anche un funzionario dell’ufficio del primo ministro che si occupa di contabilità. Secondo quanto riporta il quotidiano Haaretz, Sara ed il "contabile" hanno fatto in modo da far apparire il cuoco del premier, quello che cucina male, come un operaio addetto alla manutenzione della residenza in cui vivono i Netanyahu, in modo da poter aggirare l’accusa di aver speso dei soldi pubblici per acquistare i pasti al ristorante.
Adesso, la signora Netanyahu ha due possibilità: o affrontare il giudizio e rischiare il carcere, oppure raggiungere un accordo con la magistratura, dichiarandosi colpevole e restituendo la cifra spesa per i pasti che lei avrebbe dovuto pagare di tasca propria.
I entrambi i casi, per il primo ministro Netanyahu questa nuova tegola, che si va ad aggiungere alle inchieste per corruzione che già lo vedono protagonista, potrebbe finire per essere, dal punto di vista politico, semplicemente devastante.