"L’Ania non trovi scuse per aumentare i costi delle assicurazioni, e Ivass non avalli scelte che vanno a danno degli assicurati, o saremo pronti a dare battaglia. Oggi assistiamo al pianto greco dell’Ania che lamenta i maggiori costi per le compagnie di assicurazioni legate all’aumento dell’inflazione. Peccato che Ania dimentichi di dire che negli ultimi due anni le imprese assicuratrici, grazie alla crisi causata dal Covid, hanno registrato un fortissimo aumento dei profitti a fronte di una riduzione dei costi. Basti pensare al ramo Rc auto, dove lockdown e limiti agli spostamenti hanno determinato il crollo degli incidenti, con gli assicurati costretti a pagare le polizze nonostante le auto siano rimaste ferme nei garage. Non accetteremo quindi alcun rincaro delle tariffe assicurative, considerato che le imprese del settore, grazie ai maggiori guadagni incamerati tra il 2020 e il 2021, possono ampiamente assorbire eventuali aumenti dei costi generati dall’inflazione".

Questo è quanto dichiarava ad ottobre il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, commentando le dichiarazioni di allora della presidente Ania, Maria Bianca Farina, secondo cui il rallentamento economico e il contesto di alta inflazione pesano sulle assicurazioni.

Adesso, Assoutenti è tornata sul tema chiamando in causa non solo il caro-energia e l'inflazione, ma anche le nuove norme del Dl Concorrenza che scatteranno il prossimo gennaio. Così, Furio Truzzi:

"Oggi il premio medio dell'Rc auto, al netto delle tasse, è di circa 310 euro, con forti differenze sia a livello territoriale, sia in base alla categoria dell'assicurato: i residenti del Sud Italia e i neopatentati pagano infatti tariffe sensibilmente più elevate rispetto alla media. La situazione economica del paese, caratterizzata dall'allarme energia e da una pesante inflazione che a novembre ha raggiunto l'11,8%, si ripercuoterà anche sulle polizze assicurative, come peraltro sottolineato di recente dalla stessa Ania.In base alle nostre stime i prezzi dell'Rc auto rischiano di salire del +6% nel corso del 2023, portando le tariffe a crescere da una media di 310 euro a una media di 328,6 euro. Se si considera che in Italia, in base all'ultimo dato fornito da Ivass, circolano 43 milioni i veicoli assicurati, di cui 32,5 milioni di autovetture, la stangata sull'Rc auto solo per la categoria degli automobilisti raggiungerebbe nel nuovo anno la maxi-cifra di 605 milioni di euro".

Ma le brutte notizie arrivano anche dalle nuove norme introdotte dal Dl Concorrenza, ricorda Assoutenti:

"Dal prossimo 1 gennaio circa 2milioni di assicurati, di cui una buona parte collocati nel sud Italia e nelle grandi aree urbane, e numerosi titolari di assicurazioni per ciclomotori, rischiano di vedersi quadruplicati i premi delle polizze Rc auto in virtù dell'entrata in vigore di una norma ingiusta, introdotta ad agosto con la recente Legge sulla Concorrenza, che obbliga le imprese estere operanti in Italia ad adottare la procedura di risarcimento diretto".