In Belgio e in Olanda, i campionati di calcio sono stati sospesi: per questa stagione non si giocherà più. In Germania, dove le squadre avevano già ripreso ad allenarsi, il campionato doveva ripartire il 9 maggio, ma la data è stata poi fatta slittare di circa un'altra settimana... questo però prima di venire a sapere che il contagio in quella nazione sta riprendendo a crescere.

Nelle ultime ore, anche il campionato francese ha alzato bandiera bianca, decidendo - manca però l'ufficialità - di non proseguire l'attuale stagione. Anche all'altro capo del mondo, nonostante il contagio non sia ancora esteso come in Europa, si è deciso di fermare il campionato di calcio: è accaduto in Argentina, dove si partirà con la nuova stagione solo a gennaio 2021. 

In Italia, dopo il dpcm del 26 aprile che ha spostato la ripresa degli allenamenti al 18 maggio, la ripresa della stagione in corso, anche per quanto riguarda la Serie A, appare sempre più incerta. Ad alimentare l'incertezza, contribuiscono anche le parole del ministro dello sport Spadafora che, a mezza bocca, spinge perché il calcio non riprenda... al di là di quali siano le sue motivazioni.

In un intervento mattutino alla trasmissione Omnibus, su La7, Spadafora ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

«Io vedo il sentiero per la ripresa della Serie A sempre più stretto, sinceramente, ma la ripresa degli allenamenti sarebbe comunque un segnale importante perchè i calciatori sono ormai fermi da molte settimane. ...Così lasciamo tutti nell’incertezza? Se non si vuole questo, si può seguire la stessa strada di Olanda e Francia fermando il calcio. Le decisioni che stanno prendendo gli altri Paesi potrebbero indurre anche l’Italia a seguire una linea che a quel punto diventa una linea europea. ...Sono in corso i contatti tra il Comitato tecnico-scientifico e la FIGC, che aveva presentato il protocollo per la ripresa degli allenamenti. Proprio oggi e domani si svolgeranno una serie di audizioni e a quel punto si capirà. Io ho sempre detto che la ripresa degli allenamenti non significava la ripresa dei campionati. Sono convinto che al massimo entro questa settimana il Cts ci dirà se il protocollo è attuabile o meno e questo ci consentirà, nel giro di tre giorni, di potere dire alla Lega di Serie A se è possibile riprendere gli allenamenti il 18 maggio. Per sapere invece se il campionato riprenderà il 15 giugno è inutile fare pressioni sul Governo: lo decideremo quando il Comitato ci darà la curva di tutti i dati. ...Inizio a percepire che nei prossimi giorni potremmo avere una sorpresa e magari potrebbe essere la maggioranza dei presidenti delle società di serie A a chiederci di sospendere e di prepararsi invece nel migliore dei modi al prossimo campionato.Io non cerco il rischio zero, perché purtroppo non possiamo averlo come Paese. Io ho solo chiesto al Comitato tecnico-scientifico se il protocollo proposto dalla Figc fosse attuabile.Per esempio, siamo sicuri che sia possibile fare tamponi per tutti i calciatori? Anche per chi come la serie B o la Lega Pro non ha le stesse risorse? Io sarei un folle a demonizzare il calcio, perché l’anno prossimo non ci sarebbero risorse per finanziare lo sport, ma bisogna fare dei passi avanti. Non bisogna avere la fretta per far ricominciare i campionati: la metà di giugno è un tempo così lungo che non possiamo avere la certezza».

Secondo Spadafora «oggi si sta pensando solo alla questione economica e a salvare solo alcune società. Il mio dovere è anche questo, ma devo pensare alla sicurezza: e se non ci sarà sicurezza il campionato dovrà fermarsi».


Nel suo intervento, Spadafora non ha mancato di rispondere anche al presidente della Lazio, Lotito, che si era lamentato per la mancata ripresa degli allenamenti a partire dal 4 maggio, commentando in questo modo:

«Evidentemente è il solito vizietto di qualche presidente, ma penso veramente di pochi perché la maggior parte si esprimono in maniera completamente diversa, che non perde il vizietto di mettere in giro menzogne e falsità, per cercare di fare pressioni sul governo. Lo ribadisco ancora una volta a questi presidenti che fanno questo, non hanno capito che l’aria è cambiata, non è più la stessa di un tempo quindi questi metodi non funzionano».

La Serie A, nonostante le supposizioni di Spadafora, starebbe però  preparando una lettera al Governo per avere certezza su tempi e modalità di ripresa del campionato. In tal senso, va ricordato che i presidenti dei 20 club del massimo campionato si riuniranno venerdì 1 maggio per discutere delle varie problematiche in corso legate all'attuale emergenza, e oltre alla ripresa della Serie A si parlerà di diritti tv. 

Se anche nella "ricca" Germania una buona metà delle squadre della Bundesliga sono a rischio default senza i soldi delle tv, la situazione non è affatto diversa per il nostro campionato. Difficile che i presidenti di A, come dice Sapadafora, possano pensare ad organizzarsi per la prossima stagione nel caso venissero a mancare i soldi delle tv per quella in corso.