Di Vincenzo Petrosino - Oncologo Chirurgo - Salerno -

Lo Sputnik V  è un vaccino contro il Covid-19  sviluppato dal Gamaleya Research Institute of Epidemiology  e registrato in Russia l'11 agosto 2020.

Il vaccino viene somministrato in due dosi a distanza di 21 giorni (prima dose e boos ). È un vaccino  vettoriale il cui vettore sono due virus  (adenovirus 26 e 5),  incapaci di replicarsi, che contengono entrambi le informazioni genetiche per codificare l'intera proteina Spike (non è disponibile la sequenza genetica utilizzata). Il vaccino induce la produzione di  proteina Spike  nelle cellule umane al fine solito di stimolare una risposta immunitaria sia di tipo cellulare che mediata da anticorpi.

Un vaccino a vettore virale utilizza  quindi un virus per portare all'interno della cellula una parte dell'agente patogeno di cui deve prevenire l'infezione. 

Secondo lo Spallanzani,"i dati di efficacia clinica sia in termini di protezione dalla malattia sintomatica (>90%) e dalla malattia grave (100%) sono paragonabili ai due vaccini più efficaci attualmente disponibili e si sono dimostrati omogenei in tutte le fasce di età"."In base a tali considerazioni si ritiene che il vaccino Sputnik V possa avere un ruolo importante nei programmi vaccinali contro SARS-CoV-2".Nel documento si sottolinea che "non sono stati condivisi i protocolli di studio in dettaglio ma solo sintesi». E che al momento «tutti i dati di efficacia provengono da una singola sperimentazione» fatta a Mosca. Inoltre «non sono noti i dati sull’impatto delle varianti".

Però al momento non c'è stata nessuna richiesta di autorizzazione  della Russia all'Ema (Agenzia europea dei medicinali), ed esiste un  certo scetticismo da parte della Ue.

Pochi giorni fa la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen ha detto che se la domanda dovesse arrivare i produttori «dovranno presentare tutti i dati e sottoporsi allo scrutinio come gli altri. Inoltre, non producono in Ue, quindi certamente ci deve essere un’ispezione ai siti di produzione, perché dobbiamo avere standard di produzione stabili». C’è chi ritiene che siano proprio queste visite ispettive a frenare la richiesta di autorizzazione. Gelosia industriale? 

D’altro canto Sputnik è stato autorizzato e acquistato autonomamente dall’Ungheria, una decisione che non si può escludere possa essere presa anche da altri Paesi UE se dovessero permanere le attuali difficoltà di approvvigionamento dalle aziende fornitrici.

Qui è possibile scaricare il parere tecnico:
drive.google.com/file/d/18hFwRGdnpp-Z1SzP44_BtU0SNw0ogYcg/view?usp=sharing