Fonti vaticane indicano in centomila il numero di persone che ha riempito Piazza San Pietro per il primo Regina Coeli del nuovo vescovo di Roma.

Affacciandosi dalla loggia centrale della Basilica vaticana, Leone XIV ha approfittato della Domenica del Buon Pastore, tradizionalmente dedicata alla preghiera per le vocazioni, per rivolgere al popolo un messaggio chiaro, diretto e accorato: servono modelli credibili, testimoni reali, uomini e donne capaci di rispondere con dedizione generosa alla chiamata di Dio.

In un clima di festa autentica, pellegrini, romani e turisti si sono ritrovati in piazza, ancora segnati dall'emozione per l'elezione del nuovo Pontefice avvenuta solo pochi giorni fa. Il Papa ha accolto con un sorriso il tributo d'affetto, estendendo un particolare ringraziamento alle bande musicali che hanno animato Roma con suoni e colori nel giorno in cui si celebra il loro Giubileo. Una presenza, quella delle bande, che ha trasformato via della Conciliazione in un corridoio di festa dopo la Messa a piazza Cavour.

Nel suo discorso, Leone XIV ha ricordato il Vangelo di Giovanni (capitolo 10), proclamato nella liturgia odierna: il Cristo Buon Pastore che conosce, ama e dà la vita per le sue pecore. "Un dono", così ha definito il Papa la coincidenza di iniziare il suo servizio episcopale proprio in questa domenica. Un segno che ha rafforzato la sua esortazione alla preghiera per le vocazioni, "specialmente per quelle al sacerdozio e alla vita religiosa", evocando anche l'insegnamento di San Gregorio Magno sulla reciprocità dell'amore tra il pastore e il suo popolo.

Senza retorica e con uno stile diretto, il Pontefice ha lanciato un appello che non ammette fraintendimenti: la Chiesa ha urgente bisogno di vocazioni autentiche, e i giovani devono trovare nelle comunità un terreno fertile per scoprirle. Accoglienza, ascolto, incoraggiamento – queste le condizioni che ha indicato perché "i semi possano crescere". E ha rilanciato le parole del suo predecessore Francesco, sottolineando l'importanza di accompagnare le nuove generazioni, senza scoraggiarle con ipocrisie o modelli inconsistenti.

Non è la quantità a preoccupare il Papa, ma la qualità: il desiderio che la vigna del Signore sia abitata da cuori veri, pronti a camminare nell'amore e nella verità. Ha invitato tutti – ciascuno secondo il proprio stato di vita – a essere "pastori secondo il cuore di Dio". E ha concluso con un invito forte e netto ai giovani: "Non abbiate paura! Accettate l'invito della Chiesa e di Cristo Signore!".

A chiudere il Regina Coeli, l'affidamento alla Vergine Maria, "la cui vita – ha detto Leone XIV – fu tutta una risposta alla chiamata del Signore". Il suo esempio, ha auspicato, accompagni il cammino di ciascuno nella sequela di Gesù.

Dopo catechesi e preghiera, il Papa, ricordando gli 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, si è rivolto ai fedeli parlando dello scenario drammatico illustrato dal suo predecessore Francesco di una terza guerra mondiale a pezzi, lanciando un appello ai grandi del modo per chiedere: "Mai più la guerra".

"Porto nel mio cuore - ha poi proseguito - la sofferenza dell'amato popolo ucraino; si faccia il possibile per giungere al più presto a una pace autentica, giusta e duratura; siano liberati tutti i prigionieri e i bambini possano tornare alle proprie famiglie. Mi addolora profondamente quanto accade a Gaza: cessi immediatamente il fuoco, si presti soccorso umanitario alla stremata popolazione civile e siano liberati tutti gli ostaggi".

Poi ha detto di aver accolto con soddisfazione il cessate il fuoco tra India e Pakistan, affidando alla Regina della Pace l'appello perché si smetta di combattere.