Un paio di giorni fa si è celebrato il congresso di Articolo Uno con l'elezione a segretario di Roberto Speranza. 

Così, Speranza, ha concluso la sua relazione:

"Consapevoli di queste lezioni dobbiamo ora attrezzare il nostro campo a questa nuova sfida. Articolo uno è nato per questo. Dobbiamo prendere atto di un tempo nuovo che riguarda anche noi. La mozione che ho presentato al congresso e che ha raccolto oltre il 90 per cento delle preferenze indica una direzione molto chiara su cui dovremo impegnarci, tutti insieme, nei prossimi mesi. Le agorà democratiche, a cui stiamo partecipando, rappresentano sicuramente un momento utile di confronto e coinvolgimento di forze ed energie importanti nel tragitto di costruzione di un centrosinistra nuovo. Ma è chiaro che alla fine di questo percorso programmatico e partecipativo servirà un passo più politico di inclusione, di apertura e di rilancio per superare l’attuale articolazione del centrosinistra e aprire davvero una nuova stagione. Una stagione in cui unire in un percorso comune anche in Italia le forze che già convivono in uno stesso gruppo, a Bruxelles e nel Parlamento europeo.Questa è la strada che serve al Paese. E noi, se questa sarà la strada ci saremo. Con le nostre idee e con le nostre convinzioni. Con la nostra autonomia e con la consapevolezza che nessuna autosufficienza può avere senso in un tempo di sfide così complesse. Lo abbiamo già detto nelle nostre campagne. E lo ribadiamo oggi. Se si fa la sinistra, che serve all’Italia e all’Europa, noi ci siamo. Noi ci siamo".

Alle parole di Speranza ha risposto il segretario dem, Enrico Letta, in questi termini:

"Se si fa la sinistra, che serve all’Italia e all’Europa, noi ci siamo... Alla domanda di Roberto la mia risposta è sì. La mia e nostra intenzione è quella di fare una sinistra per un Paese che ha bisogno di più sinistra e più sinistra vincente".

Quindi, in autunno, data in cui le cosiddette agorà democratiche termineranno, i fuoriusciti di Articolo Uno confluiranno nuovamente all'interno del Partito Democratico... con tutti i se e i ma del caso.

Ma già fin d'ora si sta sfiorando il grottesco, visto che poco tempo fa Letta invitava ad allearsi con il Pd anche i renziani di Italia Viva, gli stessi che al tempo avevano fatto prendere le valigie a Bersani, Speranza ed altri (che adesso fanno parte di Articolo Uno) ormai stufi di far parte di un partito che parlava di giustizia sociale facendosi dettare il programma da Confindustria.

Nella relazione di Speranza, per chi veda il mondo da sinistra, i temi posti sono corretti, le analisi condivisibili, così vale anche per le soluzioni auspicate. Il problema, però - ed è forse questo il motivo principale che da anni caratterizza l'erosione dei consensi a sinistra - è il come agire concretamente nel mettere in atto le soluzioni alle politiche attuali che si giudicano sbagliate. 

La sinistra è sopravvissuta soprattutto come argine al neofascismo, ma chi ha votato a sinistra è stato ripagato con la moneta della responsabilità che ha sdoganato leggi che con la giustizia sociale hanno poco a che vedere (salvo mance o mancette elargite per il timore di aver tirato troppo la corda). 

Ma la lezione non sembra ancora compresa, come dimostra la relazione dello stesso Speranza offre solo soluzioni vaghe a problemi concreti. Se pure la "sinistra sinistra" non è in grado di offrire un minimo di concretezza agli elettori, poi non diamo colpa agli italiani di votare degli arnesi (in senso politico) dello stampo di Salvini, Berlusconi, Meloni... o Renzi!