"In relazione all’andamento delle discussioni in corso su Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan comunica che la soluzione è ormai prossima e che le interlocuzioni con le istituzioni europee sono incoraggianti.

Il Ministro ribadisce che la soluzione non contemplerà alcuna forma di bail-in e che obbligazionisti senior e depositanti saranno in ogni caso pienamente garantiti."

Questo è lo stringato e criptico comunicato rilasciato martedì 13 giugno dal ministro Padoan per informarci sull'andamento della situazione delle banche venete. Quali siano però in concreto strumenti ed accordi con l'UE per raggiungere il risultato da lui anticipato, il ministro dell'economia non lo fa sapere.

Oggi si riunisce il CdA della Banca Popolare di Vicenza e domani è previsto quello di Veneto Banca. Mercoledì, inoltre, è in scadenza anche un bond senior retail di Veneto banca da 100 milioni.

Secondo alcune indiscrezioni, pertanto non ufficiali, il governo effettuerebbe una ricapitalizzazione delle due banche, ma senza che l'Europa - per concederlo - chieda prima ai privati un esborso di almeno 1,2 miliardi di euro. Padoan cerca di annullare o almeno ridurre tale importo.

Al tempo stesso, il ministro cerca anche di convincere le altre banche italiane, Unicredit e Intesa San Paolo prima di tutte, ad accollarsi una parte della ricapitalizzazione. Finora, questa richiesta era finita nel vuoto, anche con la mediazione del fondo Atlante.

In pratica, l'unica novità positiva prospettata da Padoan sembrerebbe legata alla possibilità che l'Europa possa venire meno - in toto o in parte - agli 1,2 miliardi che i privati dovrebbero investire nelle banche venete.