Nel dialetto partenopeo, così fantasioso ed incisivo, c’è un modo di dire che Roberto Fico, napoletano DOC e neopresidente della Camera, dovrebbe usare a raffica per zittire i soliti rosicanti rabbiosi e senza pace.

Mi riferisco alla locuzione “magnatv o limon”, un invito che i partenopei rivolgono, con il sorriso, a chi non sa rassegnarsi ad una sconfitta subita.

Qualora poi a schierarsi a fianco dei rosiconi fosse nientemeno che un quotidiano nazionale, il consiglio “magnatv o limone” diventerebbe anche un invito ai suoi lettori.

Potrebbe essere il caso, ad esempio, del quotidiano La Repubblica, cartaceo ed online, anni fa ai primi posti per diffusione delle copie vendute.

Da tempo, ormai, la linea editoriale di La Repubblica rivela una scelta palesemente settaria che si evidenzia giorno dopo giorno con il rischio, molte volte, di scivolare nel ridicolo.

Questa mattina, per esempio, sulla edizione online è apparso un articolo dal titolo “Fico arriva in autobus, ma la foto invade i social e rischia l’autogol”, corredato dal sottotitolo “Il neopresidente della Camera: Rinunzio all’indennità di funzione, dobbiamo tagliare i costi della politica e razionalizzare quelli della Camera”.

La per me indecifrabile correlazione tra l’arrivo in autobus, del titolo, e la rinunzia alla indennità di funzione, del sottotitolo, mi ha incuriosito al punto da indurmi a leggere l’articolo.

Nelle prime righe il pennivendolo di turno riferisce delle modalità con cui il neopresidente Fico è rientrato a Roma da Napoli dopo il weekend, viaggio in Frecciarossa e mezzo pubblico per raggiungere Montecitorio, salvo poi citare subito dopo questo tweet un po’ rosicante della deputata piddina Alessia Morani, indirizzato si presume allo stesso Fico: “Se non ha cambiato abitudini come ha fatto in questi 5 anni a spendere 15.180 euro di taxi e solo 314 di bus e metro?”.

Che capolavoro di giornalismo insulso nella sua pochezza!

Non credo, infatti, che mettendosi a fare i conti in tasca a Fico, né tantomeno chiedendo alla gentile Alessia Morani di dichiarare quanto abbia speso lei, invece, in taxi, bus e metrò, il pennivendolo in causa possa credere di offrire al lettore una informazione seria, corretta ed esauriente.

Come comune cittadino, lettore di notizie online e offline, mi attenderei maggiore rispetto, evitando strumentalizzazioni così pacchiane che offendono la mia anche se non eccelsa intelligenza.

Infatti, solo proseguendo nella lettura sono venuto finalmente a sapere che Fico, con la sua rinunzia alla indennità di funzione, sempre ammesso che la legislatura duri i cinque anni previsti, di fatto abbia deciso di rinunciare ad un suo diritto, quello cioè di riscuotere dalle finanze pubbliche, e quindi da noi contribuenti, più o meno 400.000 euro; ben altra cosa quindi rispetto alle spese di bus e taxi che poco prima sembravano essere il fulcro della informazione.

Mi sembra che la vera notizia sia invece la rinuncia alla indennità di funzione, notizia sulla quale considererei  perfino stupido tentare di fare ironia, anche se questo fosse il diktat del editore di riferimento.

Concluderei, perciò, con un consiglio partenopeo ai pennivendoli di La Repubblica: magnatv o limon!