Oggi, il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato un aggiornamento sul cosiddetto WEO, World Economic. Il rapporto può essere riassunto in tre punti: l'incertezza causata dalla Brexit sul fronte economico, politico e istituzionale; la previsione di crescita globale per il 2016 si attesterà al 3,4%, lo 0,1% in meno di quanto previsto in precedenza; se non vi fosse stata la Brexit, la crescita globale sarebbe stata leggermente più ampia.

L'economia britannica sarà quella che risentirà di più dell'uscita dall'Europa con un riadeguamento delle proiezioni di crescita dello 0,2% per quest'anno e dello 0,9 % per il prossimo.


Le previsioni del Fondo Monetario, non certo catastrofiche, si basano sulla possibilità di un'intesa tra UK e Unione Europea che possa salvaguardare al meglio gli scambi commerciali tra le due areee. Se ciò non avvenisse, le regole che governerebbero gli scambi verrebbero ad essere quelle del WTO e questo definirebbe il peggior scenario possibile con la conseguenza di una sensibile diminuzione delle prospettive di crescita, soprattutto per i paesi con le economie più avanzate.

Il Fondo Monetario, tra i rischi della Brexit, ha ricordato anche quelli legati ai problemi irrisolti del sistema bancario europeo, specialmente di Portogallo e Italia. Eventuali turbolenze sui mercati, con l'aumento dei fattori di rischio, potrebbero intensificare lo stress nel settore delle banche, in particolar modo nei paesi con le economie più vulnerabili.

Ulteriori fattori problematici per la crescita nei paesi con le economie più avanzate sono stati individuati nelle divisioni politiche e nella gestione del problema profughi.