Nel promuovere l'iniziativa #ConosciLeTueCarte a tutela del lavoro stagionale nel settore del turismo, la Filcams Cgil lancia l'allarme sulla reintroduzione dei voucher o buoni lavoro, all'interno della manovra finanziaria voluta da Bruxelles per il riassetto del bilancio relativo al 2017.

Facendo riferimento al rapporto trimestrale dell’Osservatorio sul terziario di Mercato-Turismo, Cgil ricorda anche il 2017 sembra essere un anno che confermi la crescita dell'anno precedente nel settore del turismo e dell'accoglienza, soprattutto per quandto riguarda le presenze dei clienti italiani, con un budget medio per persona che ormai sfiora i mille euro.

La denuncia di Filcams Cgil è che tale andamento, non negativo, finisca per avere una ricaduta poco significativa o addirittura nulla per la retribuzione dei lavopratori dipendenti.

In base ai dati Istat, i voucher riscossi nel 2016 relativi al turismo sono stati poco meno 21.959.919 per 343.326 lavoratori. Pertanto, in media, ciascun lavoratore del settore ne ha ricevuti 64, per un importo totale netto di 480 euro. In relazione alla ripartizione, il 53% dei voucher èstato riscosso da donne, mentre il 48% da giovani. In base a tali dati, quindi, parlare di lavoro nero non è assurdo.

Con l'abrogazione dei voucher, il Governo sembrava aver dato un segnale di svolta. Da ricordare che nel settore del turismo esiste una miriade di contratti riconosciuti che consentono ai vari operatori del settore di ottenere la massima flessibilità nella definizione dei contratti, salvaguardando gli interessi sia dei datori di lavoro che dei dipendenti.

La reintroduzione dei voucher, da parte dello stesso governo che li aveva tolti, in una modalità che continua a prevederne l'utilizzo anche da parte delle aziende, non potrà che far registrare, anche per il 2017, quanto già eviodenziato nell'anno precedente.

Difficile che questo possa essere caralogato come tutela del lavoro e dei diritti dei lavoratori.