Garantire tempi di attesa adeguati per le prestazioni sanitarie è una delle sfide principali del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) italiano. L'accesso tempestivo alle cure, in particolare per patologie gravi come i tumori, è una componente essenziale dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e uno degli obiettivi prioritari del Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) 2019-2021.

Partendo da questi presupposti, l’Agenzia per i servizi sanitari (Agenas) ha pubblicato un’indagine statistica sulle tempistiche di intervento per alcune patologie oncologiche (tumore alla mammella, al colon retto, al polmone e alla prostata). Lo studio individua gli ospedali e le strutture universitarie che rispettano maggiormente il limite dei 30 giorni dalla prenotazione dell’intervento, un parametro cruciale per garantire l’efficacia delle cure e ridurre le complicazioni legate ai ritardi.

Un elevato rispetto dei tempi indica un’efficace organizzazione del sistema ospedaliero e un’attenzione particolare al paziente. Tuttavia, l’analisi di Agenas evidenzia disparità significative tra le diverse strutture italiane. Sebbene ci siano eccellenze, permangono situazioni critiche che penalizzano i pazienti in alcune aree geografiche.

Di seguito, i risultati relativi ai quattro tipi di tumore analizzati.

Tumore alla mammella: eccellenze e ritardi
Il tumore alla mammella è tra i più frequenti e richiede un trattamento tempestivo per migliorare le possibilità di guarigione. Secondo i dati Agenas, le strutture migliori in termini di rapidità sono:

  • Aou Pisana: quasi il 100% degli interventi effettuati entro 30 giorni.
  • Aou di Padova: 99%.
  • S. Carlo di Potenza: 98%.
  • Cannizzaro di Catania: 97,9%.
  • Aou di Verona: 97,6%.

Le strutture in fondo alla classifica, con percentuali di rispetto molto basse, includono:

  • Brotzu di Cagliari: 9%.
  • Ospedale di Sassari: 12%.
  • Ospedale Dei Colli di Napoli: 15,6%.

Tumore del colon: le migliori strutture
La rapidità nell’intervento per il tumore al colon è fondamentale per ridurre il rischio di metastasi e altre complicazioni. Tra le strutture più virtuose:

  • Aou di Padova: 95,3%.
  • Careggi di Firenze: 94,4%.
  • Vanvitelli di Napoli: 94,2%.
  • S. Croce e Carle di Cuneo: 93,9%.

Le situazioni più problematiche si registrano presso:

  • Papardo di Messina: 7,7%.
  • Cannizzaro di Catania: 16,9%.
  • S. Luigi Gonzaga di Torino: 18,5%. 

Tumore del polmone: le eccellenze di Roma
Anche per il tumore al polmone, diagnosticato frequentemente in fase avanzata, i tempi rapidi sono cruciali. In questo ambito, spiccano:

  • Policlinico Tor Vergata di Roma: 100%.
  • S. Andrea di Roma: 96,7%.
  • Policlinico di Bari: 96,2%.

Le strutture con le performance peggiori sono:

  • Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria: 1,3%.
  • S. Carlo di Potenza e Dulbecco di Cosenza: 4%.

 Tumore della prostata: margini di miglioramento
Infine, per il tumore alla prostata, le percentuali di interventi tempestivi sono generalmente più basse rispetto ad altre patologie. Tra le migliori strutture:

  • Aou Senese: 81,7%.
  • S. Croce e Carle di Cuneo: 77%.
  • Aou di Padova: 71,4%.

In fondo alla classifica si trovano alcune strutture che non hanno effettuato alcun intervento entro i 30 giorni:

  • Ospedale di Alessandria, S. Giovanni a Roma e S. Carlo di Potenza: 0%.


L’analisi evidenzia significative disparità geografiche, con alcune regioni del Sud Italia che faticano a garantire tempi di attesa adeguati. Questi dati sottolineano l’importanza di:

  • Investimenti in risorse umane e infrastrutture.
  • Una migliore pianificazione e gestione delle liste di attesa.
  • Un’azione coordinata a livello nazionale per ridurre il divario tra Nord e Sud.

Il monitoraggio continuo e l’adozione di misure correttive sono fondamentali per rendere il sistema sanitario più equo ed efficiente, rispondendo così alle esigenze dei pazienti in modo tempestivo e uniforme su tutto il territorio nazionale.