In un lungo e articolato discorso rivolto ai membri del corpo diplomatico presso la Santa Sede per gli auguri per il nuovo anno, in cui sono stati riassunti i temi che finora hanno caratterizzato il pontificato di Papa Francesco, è stata toccato anche lo scontro che vede contrapposti Israele e Palestina.

"Un pensiero particolare rivolgo a Israeliani e Palestinesi, in seguito alle tensioni delle ultime settimane. La Santa Sede - ha detto il Papa - nell’esprimere dolore per quanti hanno perso la vita nei recenti scontri, rinnova il suo pressante appello a ponderare ogni iniziativa affinché si eviti di esacerbare le contrapposizioni, e invita ad un comune impegno a rispettare, in conformità con le pertinenti Risoluzioni delle Nazioni Unite, lo status quo di Gerusalemme, città sacra a cristiani, ebrei e musulmani.

Settant’anni di scontri rendono quanto mai urgente trovare una soluzione politica che consenta la presenza nella Regione di due Stati indipendenti entro confini internazionalmente riconosciuti.

Pur tra le difficoltà, la volontà di dialogare e di riprendere i negoziati rimane la strada maestra per giungere finalmente ad una coesistenza pacifica dei due popoli."



Una presa di posizione ben chiara, quella espressa da Bergoglio, che contribuisce a scavare un ulteriore solco tra la quasi totalità della diplomazia internazionale da una parte e Washington e Tel Aviv dall'altra.

Un messaggio che l'attuale Governo di Israele sicuramente ignorerà, senza neppure ritenerlo degno di attenzione, considerando anche la recente "iniziativa" messa in atto dal ministero degli Esteri di Israele che ha stilato una lista in cui vieta l'ingresso nel Paese agli attivisti di 20 organizzazioni BSD (Boycott, Sanctions, Divestment) che operano contro le attuali politiche messe in atto da Netanjyhu e dalla destra israeliana.

Il paradosso è costituito dal fatto che alcuni attivisti di questi movimenti sono ebrei che hanno familiari in Israele, che il leader dei laburisti britannici - Jeremy Corbyn - è uno tra gli sponsor più in vista di uno di questi gruppi ed, infine, che un movimento a cui Israele ha imposto il divieto di ingresso nei propri confini è un'organizzazione di Quaccheri che nel 1947 ha ricevuto il premio Nobel per la Pace per aver salvato e assistito le vittime del nazismo.