In attesa di conoscere la sorte del Chievo, il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare ha sentenziato che il Parma disputerà la prossima stagione nel campionato di Serie A, anche se con una penalizzazione di 5 punti.

Per la neopromossa, sarà quindi un avvio in salita, ma non avrà buttato via quanto fatto nella scorsa stagione. Meno "fortunato" il calciatore Emanuele Calaiò che ha ricevuto una squalifica di due anni per illecito sportivo ed un'ammenda di 20mila euro. È a causa sua che il Parma ha rischiato di rimanere in B.

Prima dell'ultima di campionato con lo Spezia, Calaiò inviò un paio di messaggi WhatsApp al telefono di un suo amico - la cui denuncia ha avviato l'inchiesta - che giocava in quella squadra, invitando lui e i suoi compagni a non mettere troppo impegno nel disputare quella partita.

"Ei pippein non rompete il cazzein venerdì mi raccomando amico mio. Dillo anche a claudiein. Soprattutto col rapporto che avete con me."
"Comunque pippein stai tranquillo scherzavo tanto per me è uguale tanto fra un po’ smetto."

In entrambi i casi ai messaggi non vi è stata risposta.

Il Parma, dalle indagini effettuate, seppur coinvolto a titolo di responsabilità oggettiva, era all'oscuro dei messaggi inviati dal suo tesserato. Per questo motivo e per il fatto che il tentativo di illecito è stato respinto dai destinatari, il Tribunale ha ritenuto che la Società abbia conseguito sul campo la posizione finale in classifica che le ha consentito la promozione diretta in Serie A, penalizzandola pertanto di soli 5 punti da scontare nel prossimo campionato.