Dopo la debacle nelle ultime elezioni, il Partito Democratico si rimbocca le maniche cercando di raccogliete i cocci e di ripartire. Lo fa praticamente senza cambiare le regole che lo hanno portato alla sconfitta.
Fuori Renzi (forse) si rispolverano le Primarie per "eleggere" un nuovo Segretario che in teoria dovrebbe far rinvigorire un Partito senza futuro. Un'accozzaglia di "politici" che hanno svenduto al miglior offerente un'Italia accecata dalle belle parole.
Protagonismo, anarchia, vincere a tutti i costi. Il Pd è stato ed è ancora oggi tutto questo, nonostante la sonora disfatta. Rinnovare, cambiare, sono e sono state le parole di un artefatto concetto di politica condizionato dal potere. Una padronanza di linguaggio che da anni si prende gioco dei cittadini che malgrado tutto, ancora credono e sperano nei miracoli di devoti santi. Devoti al palazzo naturalmente, devoti al potere, devoti alle tasche che pullulano di quattrini "de noantri".
Una consuetudine annunciata, studiata e ristudiata nella "stanza dei bottoni" dove si cuciono i progetti su misura, le farse che appaiono vere, si specula sulle spalle dei cittadini facendogli credere l’inverosimile.
Si grida alla "democrazia" diretta, al Popolo Sovrano, si fanno le "Primarie" per nascondere i soprusi, gli abusi e tutto quanto ruota intorno a un partito che non esiste.
Farsa, farsa e ancora farsa, questo realmente si evince dai giochi sporchi e dalle macchinazioni che covano dietro all’apparenza. Tutto sotto controllo, dalle tessere ai tesserati (che spesso, molto spesso non esistono), dai Circoli a chi li gestisce (che spesso, molto spesso sono fiduciari), dalle primarie alle pseudo forme di partecipazione democratica (che spesso, molto spesso sono solo apparenza).
La realtà rispecchia l’esatto contrario della parola "politica", una falsa e costante sinergia tra pochi ma, fidati uomini capaci di tutto pur di restare incollati ai loro velluti. Questo è stato ed è il Pd, una macchina perfetta o quasi, un caterpillar che schiaccia quanti si mettono di traverso, che riesce a sviare anche la magistratura con tecniche d’avanguardia.
Spesso si è parlato di brogli, di falsi tesseramenti, di voti gonfiati alle primarie, di misfatti vari ma, mai nessuno è riuscito a provare il tutto, anche chi, con fare gentile e rivoluzionario si è presentato davanti ai Pm con presunte prove alla mano. Nulla di fatto, perché probabilmente costui o costoro, fanno parte integrante del sistema farsa.
Solo pianti capricciosi per potersi sedere al tavolo del re e chiedere la fettina di torta.