Gentiloni e Renzi dichiarazioni ufficiali non ne hanno rilasciate. Il primo ha fatto "trapelare" una nota "informale" in cui dichiarava che, riguardo il caso Regeni, non esistevano rivelazioni esplosive.

Il secondo, stavolta si è dimenticato dell'esistenza dei social, però un quotidiano a lui molto avverso, la Stampa (qualsiasi ironia al riguardo è assolutamente voluta), riporta di un colloquio tra Renzi e Gentiloni in cui l'ex primo ministro assicura all'attuale primo ministro, al tempo mistro degli Esteri, che «con Obama ci siamo visti tante volte e abbiamo parlato anche dal caso Regeni. Ma mai una volta il presidente degli Stati Uniti mi ha fatto rivelazioni o fornito documenti. Né ha mai sentito il bisogno di metterci in allerta.»

Una barzelletta. Sia il fatto che Renzi possa assicurare a uno che al tempo era ministro degli Esteri che non lo avrebbe tenuto all'oscuro di una faccenda tanto importante quanto l'invio di una informativa che accusava le forze di sicurezza egiziane come responsabili della morte di Regeni, sia che Renzi possa negare che ciò sia avvenuto.

Notoriamente, ed è un fatto più che accertato e dimostrato in numerose occasioni, Matteo Renzi appartiene ad una categoria di politici per cui la bugia è elemento essenziale del loro agire. Quindi, se Renzi smentisce una cosa, come minimo non gli si crede o, più verosimilmente, è lecito pensare che il fatto smentito sia realmente accaduto.

Per questo, l'indignazione della famiglia Regeni all'autorizzazione da parte del governo italiano ad inviare un nuovo ambasciatore in Egitto, senza che prove concrete che possano indicare i reali responsabili della morte del giovane ricercatore italiano siano effettivamente state prodotte dall'Egitto, è ancora più che legittima e più che motivata.

Il Partito Democratico che supporta questo governo, dovrebbe inoltre ricordare che sulla facciata di alcuni dei Comuni italiani a guida PD vengono ancora esibiti striscioni in giallo in cui si invoca la verità per Giulio Regeni. Evidentemente, non tutti nel PD sembrano avere memoria delle loro promesse.