II Consiglio dei Ministri di martedì 11 aprile, tra i principali argomenti all'ordine del giorno,  aveva l'approvazione del documento di economia e finanza 2023, il disegno di legge per chi imbratta i beni culturali e come affrontare l'emergenza migranti.

Per quanto riguarda il DEF, Palazzo Chigi ha detto che "gli obiettivi prioritari che ispirano e delineano la politica economica del governo possono essere sintetizzati nel sostegno alla crescita e al benessere dei cittadini, con nuovi interventi in favore di famiglie (in particolare per quelle numerose sono previste misure anche nella riforma fiscale) e imprese nonché misure destinate a rilanciare gli investimenti e rafforzare la competitività del Paese; la sostenibilità dei conti pubblici con una graduale riduzione di deficit e debito"... ci mancava pure che dicessero il contrario!

E come si concretizzerà tutto questo ben di Dio? In una riduzione del cuneo fiscale a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi già dall'anno in corso, che dovrebbe sostenere il potere d'acquisto delle famiglie! Auguri!

Inoltre, il Cdm non ha mancato di annunciare una ennesima legge (ma Nordio non le voleva ridurre?), stavolta sul "deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici". Il perché? Perché spruzzare dell'acqua  per rimuovere della vernice "lavabile" da un monumento costerebbe decine di migliaia di euro... quando invece per le ripuliture potrebbero far intervenire il ministro Sangiuliano con bruschino, acqua e sapone... che finalmente potrebbe fare qualcosa di utile per giustificare le migliaia di euro con cui mensilmente viene retribuito.

Altro provvedimento di giornata deliberato nel CdM è lo stato di emergenza per far fronte all'arrivo dei migranti. 

La dichiarazione dello Stato di emergenza - secondo il ministro Musumeci - consente di assicurare risposte più efficaci e tempestive sul piano della gestione dei migranti e della loro sistemazione sul territorio nazionale. ... Con lo stato di emergenza si potranno realizzare procedure e azioni più veloci per offrire ai migranti soluzioni di accoglienza in tempi brevi con adeguati standard. Inoltre, saranno coinvolte la Protezione Civile e la Croce Rossa italiana con il loro bagaglio di esperienze e dotazioni".

In realtà, lo stato di emergenza serve soprattutto a finanziare nuove strutture finalizzate al rimpatrio, i cosiddetti CPR.