La Commissione europea per le Petizioni il 18 e 19 luglio 2017 ha visitato lo stabilimento Ilva di Taranto, con il capo dipartimento Ambiente della Regione Puglia. Dopo quasi un anno sono arrivate le conclusioni si quella visita e dei lavori in commissione che ne sono seguiti.

Secondo il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, le conclusioni cui è giunta la Commissione europea "sono perfettamente in linea con il progetto di decarbonizzazione, punto focale del programma di governo regionale e soprattutto in perfetta coerenza con le direttive europee in materia di ambiente, cui ogni Stato membro è obbligato ad ottemperare."

Per tale motivo, riprendendo la polemica in corso con il ministro dello Sviluppo Calenda, Emiliano dichiara che "alla luce delle raccomandazioni della Commissione europea appare ancora più irragionevole il tentativo del governo uscente di chiudere la trattativa Ilva senza il contributo del nuovo esecutivo che potrebbe avere un indirizzo politico totalmente diverso.

Non si tratta di una pratica burocratica da chiudere in fretta prima che qualcun altro la pensi diversamente, ma di definire un equilibrio tra salute e lavoro destinato a durare decenni."


Nel frattempo, prosegue (ma non troppo bene) la trattativa Ilva, cui si oppone Emiliano, tra parti sociali, acquirenti e governo. Trattativa che riguarda però gli aspetti occupazionali e salariali, mentre la regione Puglia vorrebbe mettere in discussione anche gli aspetti legati alla produzione.

Al termine dell'ultima riunione che si è tenutga il 25 aprile, la segretaria della Fiom Re David ha dichiarato: "Sulla parte variabile del salario non ci siamo proprio, abbiamo delle impostazioni diverse e non è chiaro neanche come si vuole procedere.

L'impostazione che dà Mittal [acquirente, ndr.] è che per i prossimi tre anni il salario variabile, che rappresenta la parte più consistente, è zero e, anche per gli anni successivi, visti i tanti semafori rossi, se non è zero è poco di più".

Del tema relativo all'occupazione, ha parlato il Mise, rappresentato al tavolo della trattativa dal viceministro allo Sviluppo, Teresa Bellanova: "Il 26 aprile speriamo di cominciare a discutere più nel merito per quanto riguarda gli organici. Da parte del governo -abbiamo dato alle parti tutta la disponibilità di tempo necessario per arrivare a un'intesa.

Sicuramente, per il governo il punto dirimente è quello di salvaguardare posti di lavoro, salvaguardare un'azienda che ha grandi prospettive e mantenere in Italia una grande produzione di acciaio, insieme all'impegno che abbiamo sempre avuto di ambientalizzare lo stabilimento di Taranto e far vivere cittadini e lavoratori in una condizione di maggiore sicurezza dal punto di vista ambientale e lavorativo."