Prima pubblica un post su facebook dove dice: «Librerie di Milano, di Roma, di Trieste, di Firenze, di Padova, di Novara, di Lecce, di Bologna, di Genova e di tante altre città in tutta Italia: il mio libro "Secondo Matteo", uscito oggi, è già ESAURITO.
Grazieeeeeeeee!
E tu, l'hai comprato?
P.s. Se qualche libraio di sinistra lo nasconde, segnalatemelo!»

Poi, quasi due ore più tardi, ne pubblica un altro: «PAZZESCO! Guarda come i sinistri entrano in libreria oggi a Bologna, lanciando e strappando le copie di "Secondo Matteo"!
Distruggere e bruciare libri, la storia insegna, non è mai sintomo di grande intelligenza.
P.s. Alla faccia loro, il mio libro dopo poche ore è già QUARTO nella classifica generale delle vendite su Amazon!»

Bisogna ammetterlo, Matteo Salvini riesce ogni giorno a far parlare di sé. Poco importa che dica o faccia cose intelligenti o meno. Oggi, quel che conta è far parlare di sé...  bene o male che sia è del tutto ininfluente o quasi.

Infatti, se la presenza mediatica su stampa, radio e tv non può che essere lo strumento perfetto a quanto appena detto, bisogna però  mettere in considerazione che certe affermazioni e certe scelte, quando poi ci si presenta in pubblico, possono avere conseguenze.


Così, arrivato a Bologna  per fare campagna elettorale per la candidata leghista a sindaco Lucia Borgonzoni, Matteo Salvini, ha creato il caos o la solita confusione, con tanto di scontri e manganellate soprattutto con attivisti e studenti che non hanno mancato, oltre agli slogan, di lanciare uova e ortaggi.

Gli scontri sono avvenuti nella zona universitaria della città in seguito all'incontro in forma privata tra il rettore dell’Alma Mater, Francesco Ubertini, e il segretario della Lega.

Anche in questo caso, Matteo Salvini non si è dimenticato di farci il resoconto, sempre via facebook: «Bologna, lancio di sassi, rami, uova e carciofi da parte dei soliti delinquenti dei centri a-sociali contro le forze dell'ordine, diversi feriti.
Alfano, se ci sei batti un colpo: SGOMBERI!!!
Ringrazio i tanti studenti che mi hanno ben accolto e incoraggiato, e ringrazio soprattutto il Rettore dell'Università di Bologna, Ubertini.
80.000 studenti (di cui il 10% dall'estero), 4.000 ricercatori e dottorandi, 3.000 professori e altri 3.000 dipendenti.
Un ORGOGLIO per Bologna e per tutti.
Bologna è pulita, quei 100 delinquenti rossi non sono nessuno.
GRAZIE, andiamo avanti!»