Sostanzialmente stabile a luglio l’indice del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese. A livello congiunturale, il primo passa da 116,2 a 116,3, mentre il secondo passa da 105,5 a 105,4.

Per quanto riguarda i consumatori la componente economica e quella futura sono in calo, rispettivamente, da 142,8 a 141,7 e da 122,4 a 121; invece, il clima personale e quello corrente tornano ad aumentare da 107,1 a 107,8 e da 111,8 a 113,3.

Per quanto riguarda le imprese, i segnali negativi provengono dal settore dei servizi e del commercio al dettaglio dove l’indice diminuisce, rispettivamente, da 107,8 a 106 e da 103,9 a 102,6; l’indicatore rimane poi stabile nel settore manifatturiero a 106,9 e aumenta nelle costruzioni, passando da 132,9 a 139,9.

Nel manifatturiero peggiorano i giudizi sugli ordini per il secondo mese consecutivo, mentre migliorano le attese sulla produzione; le scorte sono giudicate in decumulo rispetto al mese scorso. Nel settore delle costruzioni, si registra invece un deciso miglioramento dovuto sia ai giudizi sugli ordini, sia alle aspettative sull’occupazione.

Per quanto riguarda i servizi, la diminuzione dell’indice di fiducia riflette una dinamica negativa dei giudizi sia sugli ordini sia sull’andamento degli affari; segnali positivi provengono dalle aspettative sugli ordini. Il deterioramento della fiducia nel commercio al dettaglio è caratterizzato da attese sulle vendite future e da giudizi sulle scorte di magazzino in peggioramento soprattutto nella grande distribuzione. Invece, i giudizi sulle vendite sono in miglioramento rispetto al mese scorso.

A livello tendenziale, valore sui 12 mesi, curiosamente l'Istat non indica l'andamento del clima di fiducia né per i consumatori, né per le imprese.