foto di Paolo Visone, fotografo, giornalista, reporter

Un'esperienza interattiva, sperimentale, innovativa e pioniera. Così possiamo definire la modalità con cui il professore e videomaker Francesco Giordano sta portando avanti, sempre più perfezionandolo, il Laboratorio a distanza di Produzioni Audiovisive Teatrali e Cinematografiche del corso di laurea in Scienze Politiche dell'Università Orientale di Napoli. Gli studenti appaiono sempre più partecipi e appassionati alle lezioni, che annullano ogni distanza e barriera grazie alla professionalità di Francesco Giordano e all'esperienza maturata con l'associazione culturale "Ved" che coordina.

Nella terza lezione si sono poste le basi della fotografia e della ripresa televisiva e cinematografica attraverso lo studio ricreato nella room del docente. Dai diversi formati utilizzati per un prodotto televisivo o cinematografico, di cui si sono analizzate caratteristiche, qualità e differenze alla realizzazione di un chroma key, ovvero di un soggetto su sfondo unico e di come modulare la luce, elemento cardine della fotografia, che appunto cattura e "scrive" con la luce e che è alla base di una buona ripresa video. Grazie all'ausilio prezioso in video della giovane fotografa Maria Sossi e alla sua attrezzatura professionale a disposizione dei ragazzi, gli studenti hanno potuto capire e vedere praticamente qual è la differenza tra un'ottica fissa e una che permette di zoomare, che cosa sono la lunghezza focale e la profondità di campo, che cos'è la messa a fuoco e come si realizza, a che cosa serve il tempo di scatto e come regolarlo in base alle condizioni ambientali e alla quantità di luce disponibile, cos'è un sensore e perché è così prezioso anche in uno strumento semplice come un cellulare. Conoscere ogni singolo elemento è fondamentale per scattare una buona fotografia e fare una ripresa video non dozzinale. Alla base è necessario porci un obiettivo: cosa vogliamo trasmettere attraverso la fotografia oppure cosa vogliamo raccontare attraverso una ripresa?

Come sosteneva McLuhan "il medium è il messaggio", ma saremo noi come direttori d'orchestra a dettare i tempi e i modi di movimento o di scatto. A seconda delle nostre scelte tecniche e stilistiche cambierà anche ciò che il prodotto comunicherà e quanta emozione passerà attraverso le immagini, oltrepassandole e arrivando agli utenti finali. In fondo come sosteneva il fotografo Henri Cartier-Bresson "fare una fotografia vuol dire allineare la testa, l’occhio e il cuore. È un modo di vivere". E aggiungerei: un modo di sentire.

Valentina Soria