"Il paese aspetta da settimane, da 43 giorni ormai, che le forze che hanno prevalso il 4 marzo dicano con serietà cosa intendono fare. Ci vuole più rispetto dei cittadini, la smettano con questo spettacolo desolante fatto solo di tatticismi e personalismi".

Quella sopra riportata è l'ultima dichiarazione, in ordine di tempo, del segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina, riferita a Lega e Movimento 5 Stelle in relazione alla formazione di un governo per la prossima legislatura.

Veniamo ai tempi, 43 giorni. Le consultazioni del presidente della Repubblica con i rappresentanti delle forze politiche elette in Parlamento sono iniziate nell'ultima settimana di marzo. Solo in quella occasione, i vari partiti hanno espresso ufficialmente le loro posizioni. Pertanto, i 43 giorni di Martina si riducono a poco più di un paio di settimane. Questo è il numero reale di giorni da quando gruppi parlamentari e loro rappresentanti stanno discutendo per formare un possibile governo.... non certo 43 giorni!

Veniamo poi a Lega e 5 Stelle. Come le altre forze politiche, le due forze politiche hanno espresso al presidente della Repubblica la loro posizione. Perché dovrebbero essere responsabili di non si capisce bene quale spettacolo, desolante o meno che sia? Infatti, è Mattarella a prendere delle decisioni sulla base di ciò che gli è stato riportato. Perché Lega e 5 Stelle dovrebbero scavalcare le prerogative del presidente della Repubblica in carica? E per fortuna Martina rappresenta un partito di persone che pretendono di essere capaci e responsabili, altrimenti chissà che cosa avrebbe potuto dire!

Ma non è tutto. Secondo lui, Lega e 5 Stelle offrono uno spettacolo desolante fatto solo di tatticismi e personalismi. Una frase del genere detta da uno che ha supportato e supporta tuttora Matteo Renzi, che con tatticismi e personalismi ha lastricato il cammino da lui percorso in politica, va ben oltre il ridicolo.

Ma tutto questo ha un senso, uno scopo. Lo dimostrano le parole di Piero Fassino pronunciate questa mattina ad Agorà, su Rai 3: "E' certo che il tentativo di dare vita ad un governo Cinquestelle - Lega o Cinquestelle - centrodestra si sta consumando. Penso che debba esserci onestà nei confronti degli elettori: se sono in grado di fare un governo, lo facciano, se non sono in grado di farlo, se ne prenda atto e si aprano scenari nuovi. E certo in scenari nuovi rispetto a quelli di oggi il PD sarà protagonista".

Il Pd renziano - che scalpita per fare un governo con Berlusconi, ma deve fare i conti con il niet di Salvini e, probabilmente, di Meloni, che comunque conterebbe poco o nulla - si accontenterebbe anche di fare un governo con i 5 Stelle ma, per ragioni elettorali, soprattutto future, non vuole e non può dirlo.

Però, se fosse Mattarella a proporlo, più o meno indirettamente facendo appello alla foglia di fico del senso di responsabilità, allora, obtorto collo, con estrema riluttanza ed enorme cautela, il Partito Democratico correrebbe a rotta di collo per accordarsi con i 5 Stelle per continuare a tenere il banco anche per i prossimi anni.

Tutto dipende da quanto i 5 Stelle saranno disposti a concedere in termini di programmi e poltrone.