Su X, Elon Musk ha dichiarato che sono già in corso i lavori per chiudere l'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID), segnando un nuovo capitolo nella strategia di riduzione dei costi promossa dall'amministrazione Trump.

Durante un social media talk organizzato in collaborazione con il Department of Government Efficiency (DOGE) – di cui Musk è stato nominato alla guida da Trump – il miliardario e CEO di Tesla e SpaceX ha fornito aggiornamenti sui progressi del comitato federale incaricato dal presidente Donald Trump di ridurre i costi e semplificare l'apparato statale. Insieme a Musk hanno partecipato alla conversazione l'ex candidato repubblicano alla presidenza Vivek Ramaswamy e i senatori repubblicani Joni Ernst e Mike Lee.

«È irreversibile», ha affermato Musk riferendosi alla chiusura dell'USAID. La mossa, che fa parte della più ampia politica “America First”, prevede un massiccio congelamento degli aiuti esteri degli Stati Uniti. Tra i programmi potenzialmente a rischio ci sono iniziative come l’allestimento di ospedali da campo nei campi profughi thailandesi, la bonifica delle mine antiuomo e la distribuzione di farmaci per combattere malattie gravi come l'HIV/AIDS.

L'USAID è il più grande donatore al mondo, con 72 miliardi di dollari di assistenza spesi solo nell'anno fiscale 2023. Con il 42% degli aiuti umanitari monitorati dalle Nazioni Unite nel 2024 provenienti dagli USA, la chiusura dell'agenzia avrà ripercussioni significative su numerosi programmi globali che spaziano dalla salute pubblica alla lotta alla corruzione.

Il sito web di USAID è irraggiungibile dallo scorso fine settimana e secondo fonti stampa, già durante il weekend sono stati rimossi due alti funzionari per aver cercato di impedire l’accesso alle aree riservate dell’edificio da parte dei collaboratori del DOGE.

Durante il talk social, Musk ha fatto alcune affermazioni sorprendenti anche sul fronte interno. Durante la conversazione, ha dichiarato che l'amministrazione Trump potrebbe riuscire a tagliare ben 1 trilione di dollari dal deficit statunitense per il prossimo anno, accusando “reti di truffatori professionisti stranieri” di sottrarre ingenti somme di denaro attraverso l'uso di falsi cittadini digitali statunitensi. Nonostante l'enorme cifra, Musk non ha fornito dettagli o prove a supporto di tali affermazioni.

Ma non è tutto. Musk ha avuto accesso a sistemi governativi sensibili – come quello del Tesoro, che gestisce oltre 6 trilioni di dollari in pagamenti per conto di agenzie federali –,  creando non poche preoccupazioni a livello politico. Il democratico Peter Welch, membro della Commissione Finanze del Senato, ha denunciato quello che ha definito un “grave abuso di potere” e ha chiesto chiarimenti sull’accesso di Musk a dati personali di milioni di americani.

Inoltre, suoi collaboratori del DOGE hanno assunto il controllo dell'Office of Personnel Management (OPM), bloccando l’accesso ai sistemi informatici che contengono dati sensibili di numerosi dipendenti federali. Tale intervento fa parte di un più ampio sforzo per sostituire funzionari di ruolo con collaboratori ritenuti più leali al nuovo assetto amministrativo.

In pratica un privato, perché questo è attualmente Musk non essendo stato eletto e neppure avendo avuto un incarico ufficiale da parte di Trump se non quello di consulente, sta prendendo possesso dell'apparato statale americano, smantellando istituzioni, licenziando dipendenti e acquisendo dati sensibili dei dipendenti pubblici... in barba a qualsiasi norma su privacy e conflitto d'interesse.

Incomprensibile come gli Stat Uniti possano ancora essere definiti una democrazia.