Mentre in Italia il nuovo governo dichiara la necessità di rivedere i trattati che regolano l'Unione sia dal punto di vista politico che da quello economico, argomento a cui ha fatto seguito una certa scettica commiserazione da parte delle opposizioni e di alcuni media, in Europa si sono già portati avanti.

Rivedere alcune delle attuali regole che stanno alla base dell'Unione, sia quella politica che quella monetaria, era anche uno dei punti del programma di Macron.

Dopo aver atteso che il nuovo governo tedesco entrasse finalmente in carica, il presidente francese ha iniziato il proprio pressing sulla Merkel per definire una possibile convergenza sulle proposte francesi che prevedono di modifocare l'attuale assetto politico ed economico dell'Unione con la creazione di una agenzia europea per i richiedenti asilo, liste transnazionali per le elezini del futuro Parlamento Europeo, una riduzione del numero di Commissari, il completamento dell'unione bancaria con un modello che preveda una struttura europea unica a protezione del debito dei vari Stati.

Mentre i ministri competenti di Francia e Germania, insieme ai loro staff, si riuniranno a Parigi il prossimo sabato per concordare i temi sul tavolo e linee concrete di discussione, Merkel e Macron proveranno a fare una sintesi dei temi e a tracciare una linea comune nell'incontro che i due avranno il prossimo 19 giugno a Berlino, al castello di Meseberg.

Inutile sottolineare che quanto sta accadendo rende chiaro, semmai qualcuno non lo avesse ancora capito, quali siano i rapporti di forza tra i vari Paesi in Europa e che l'Italia è in seconda fila, ben che vada. Inoltre, appare ancor più surreale la presunta preoccupazione per le dichiarazioni del governo "gialloverde" nel voler rivedere i trattati europei, dato che lo stanno già facendo Francia e Germania.

A noi non resterà che adeguarci... sperando che non ci vada peggio di adesso.