Lam Magok Biel Ruei è un migrante originario del Sudan vittima e testimone oculare delle torture inflitte in Libia da Almasri. Oggi il suo nome è alla ribalta della cronaca perché anche lui ha denunciato, in questo caso solo per il reato di favoreggiamento, la premier Meloni e i ministri di Giustizia e Interno, Nordio e Piantedosi.
"L'inerzia del ministro della Giustizia, il quale avrebbe potuto e dovuto chiedere la custodia cautelare del criminale ricercato dalla Corte penale internazionale, e il decreto di espulsione firmato dal ministro dell'Interno, con l'immediata predisposizione del volo di Stato per ricondurre il ricercato in Libia, hanno consentito ad Almasri di sottrarsi all'arresto e di ritornare impunemente nel suo Paese di origine, impedendo così la celebrazione del processo a suo carico".
Inoltre Francesco Romeo, legale di Lam Magok, ricorda che esiste un comunicato ufficiale della Corte penale internazionale del 22 gennaio 2025 che "dimostra che le autorità italiane erano state non solo opportunamente informate dell'operatività del mandato di arresto, ma anche coinvolte in una precedente attività di consultazione preventiva e coordinamento volta proprio a garantire l'adeguata ricezione della richiesta della Corte e la sua attuazione".... fatto di cui anche i media sembravano essersi dimenticati:
"The suspect was located in Turin, Italy, in the early hours of Sunday, 19 January 2025 and was successfully arrested by the Italian authorities. The suspect was held in custody pending the completion of the required domestic proceedings related to his arrest and surrender to the Court.At the request of, and acting out of full respect for, the Italian authorities, the Court deliberately refrained from publicly commenting on the arrest of the suspect.At the same time, the Court continued to pursue its engagement with the Italian authorities to ensure the effective execution of all steps required by the Rome Statute for the implementation of the Court's request. In this context, the Registry also reminded the Italian authorities that in the event they identify any problems which may impede or prevent the execution of the present request for cooperation, they should consult the Court without delay in order to resolve the matter.
"Sono stato vittima e testimone di queste atrocità, ma il Governo italiano mi ha reso vittima una seconda volta, vanificando la possibilità di ottenere giustizia sia per tutte le persone, come me, sopravvissute alle sue violenze, sia per coloro che ha ucciso sia per coloro che continueranno a subire torture e abusi per sua mano o sotto il suo comando", ha dichiarato Magok.
Come è possibile dargli torto?
Baobab Experience supporta, condivide e sostiene l'iniziativa legale del Signor Lam Magok attraverso lo staff legale dell'Associazione, nella figura dell'Avv. Francesco Romeo e attraverso l'Ufficio comunicazione he ha riassunto l'iniziativa con il seguente comunicato:
Lam Magok Biel Ruei, vittima di Osama Almasri, denuncia il Governo italiano per "favoreggiamento": le condotte di Nordio, Piantedosi e Meloni hanno sottratto il torturatore libico alla giustizia.L'inerzia del ministro della Giustizia – il quale avrebbe potuto e dovuto chiedere la custodia cautelare del criminale ricercato dalla Corte penale internazionale – e il decreto di espulsione firmato dal ministro dell'Interno, con l'immediata predisposizione del volo di Stato per ricondurre il ricercato in Libia, hanno consentito ad Almasri di sottrarsi all'arresto e di ritornare impunemente nel suo Paese di origine, impedendo così la celebrazione del processo a suo carico.Osama Almasri è indagato per crimini atroci quali detenzione illegittima, persecuzione, trattamento crudele, tortura stupro, violenza sessuale e omicidio."Io sono stato vittima e testimone di queste atrocità, orrori che ho già raccontato alla Corte penale internazionale – commenta Lam Magok – ma il Governo italiano mi ha reso vittima una seconda volta, vanificando la possibilità di ottenere giustizia sia per tutte le persone, come me, sopravvissute alle sue violenze, sia per coloro che ha ucciso sia per coloro che continueranno a subire torture e abusi per sua mano o sotto il suo comando. Una possibilità che – prosegue Lam – era diventata concreta grazie al mandato d'arresto della Corte penale internazionale e che l'Italia mi ha sottratto"."Faccio questo – conclude Lam – nella convinzione che l'Italia si possa ancora definire uno Stato di diritto, dove la legge è uguale per tutti, senza subire sospensioni o eccezioni, e dove le persone definite pericolose a causa dei crimini commessi vengano consegnate alla giustizia e non ricondotte comodamente nel luogo dove hanno commesso e continueranno a commettere atrocità".