Gli eventi naturali non tengono conto di pandemie e di quarantene, come ha dimostrato la forte scossa di terremoto che si è registrata stamattina al confine tra Slovenia e Croazia e che ha causato numerosi danni, oltre ad un ovvio spavento nella popolazione, soprattutto a Zagabria.

La prima scossa, di magnitudo 5.3 è stata registrata alle 6.24 del mattino ed è stata seguita da un'ulteriore scossa localizzata più a sud della precedente, mezz'ora dopo alle 7.01, di intensità 4.9.

Gli abitanti di Zagabria si sono riversati nelle strade ricoperte di calcinacci che, in molti casi hanno distrutto numerose auto. ALcuni edifici sono stati gravemente lesionati e una delle due guglie della cattedrale di Zagabria è parzialmente crollata, danneggiando il tetto della sede arcivescovile, che ha finito per subire danni maggiori della stessa chiesa.

Il quotidiano Vecernji ha parlato anche di danni all'ospedale di Rebro. AL momento non si registrano vittime, anche se le condizioni di un giovane, rimasto ferito, sono state definite gravissime.