Si torna a parlare di Ilva. Si è fatto martedì al Mise in un incontro cui hanno partecipato sindacati, nuova proprietà e Luigi Di Maio in qualità di ministro dello Sviluppo. Dopo aver incontrato le parti alcuni giorni fa, il ministro doveva verificare come far continuare la trattativa e chiarire la linea del governo.

Nella nota congiunta a firma di Maurizio Landini, segretario confederale Cgil, e Francesca Re David, segretaria generale Fiom, viene riassunto l'esito dell'incontro.

"Il governo ci ha informato che ha chiesto delle modifiche ad ArcelorMittal sul piano occupazionale e sulle tempistiche di realizzazione sul piano ambientale e sull’utilizzo di nuove tecnologie; e l’azienda si è resa disponibile a formulare nuove proposte.

Come Cgil e Fiom, abbiamo ribadito che queste modifiche, da noi condivise, sono la precondizione per riavviare il negoziato. Infatti, per quanto ci riguarda, sono imprescindibili l’assenza di licenziamenti e garanzie per i lavoratori diretti e dell’indotto, la certezza, la trasparenza e la riduzione dei tempi degli investimenti per le migliori tecnologie produttive e l’avvio di un reale processo di bonifica aziendale e del territorio di Taranto, e il rispetto dei contenuti dell’accordo di programma di Genova.

Inoltre, abbiamo ribadito, come elemento di garanzia e di controllo pubblico, l’ingresso nell’assetto societario di quote significative di Cassa depositi e prestiti. Il mese di luglio è per noi il tempo nel quale verificare l’esistenza delle condizioni per la ripresa della trattativa, finalizzata a raggiungere un’intesa, la quale dovrà essere sottoposta al giudizio e al voto vincolante delle lavoratrici e dei lavoratori di tutto il gruppo."

In base alle valutazioni che i sindacati danno dell'incontro, il nuovo governo avrebbe raccolto le critiche da loro espresse in precedenza sul piano, condiviso dall'allora ministro Calenda, con cui ArcelorMittal voleva acquisire Ilva.

Le perplessità di Di Maio sarebbero relative a questioni legate ad ambiente e occupazione, con la richiesta al gruppo acquirente di un maggiore impegno su entrambi gli aspetti.

L'ultima scadenza per raggiungere un accordo sull'acquisizione di Ilva che, non va dimenticato, riguarda non solo gli impianti di Taranto, ma anche quelli di Genova, è fissata per il prossimo 15 settembre.