È in realtà un'amara riflessione, ma corretta: "Il Movimento 5 Stelle si è sciolto come il nodo della cravatta di Di Maio" come ha scritto Gianmichele Laino...

Quello che è accaduto domenica alle regionali è un disastro, tra l'altro ottenuto da Di Maio dopo avere piazzato i "suoi" facilitatori sui territori, tanto da far pensare ad un suo ritorno alla guida del Movimento utilizzando gli stati generali che si svolgeranno a marzo!

Forse Luigi Di Maio aveva anche un po' di ragione quando diceva che i traditori sono all'interno del Movimento, ma dopo una catastrofe del genere, sarebbe però opportuno che uscisse di scena e si facesse davvero da parte... insieme ai suoi fedelissimi.

Inutile nascondersi dietro un dito, Il Movimento specialmente dopo le ultime elezioni, non solo ha gettato nel cesso molte delle sue bandiere (Tav, tap, aeroporti di Firenze e Salerno, Ilva...)  ma anche molti  dei suoi ideali non più rappresentati dai suoi eletti che, diventati parlamentari prima e ministri dopo, hanno completamente dimenticato di essere  terminali di rete.

Basterebbe frequentare qualche social e leggere cosa raccontano del M5s i veri attivisti di un tempo e quanto stanno remando contro, feriti nel cuore, adesso non mostrano alcuna pietà per ciò di cui sono ancora ancora "innammorati".