Il Napoli batte il Torino e accende definitivamente la corsa scudetto. A quattro giornate dalla fine, la squadra di Antonio Conte si porta a +3 sull’Inter, un margine che, per quanto minimo, pesa come un macigno in una fase in cui ogni punto vale doppio e ogni passo falso rischia di essere irreparabile. Il quarto scudetto della storia azzurra non è ancora realtà, ma adesso è più vicino, più concreto, più tangibile. E, per la prima volta, è lecito sognare.

La sfida contro il Torino si preannunciava ostica, anche perché i granata sono tra le squadre più difficili da affrontare per chi ha l’obbligo di fare la partita. Ma il Napoli ha mostrato fin da subito di avere una marcia in più, quella che le grandi squadre sanno tirare fuori nei momenti chiave della stagione. Dopo soli sei minuti, McTominay, sempre più decisivo in questa fase finale del campionato, ha sbloccato il risultato con un gol da vero centravanti su assist di Anguissa, facendo esplodere per la dodicesima volta in stagione il sold-out del Maradona.

Il Napoli ha continuato a martellare, gestendo il possesso palla e mantenendo il Torino schiacciato nella propria metà campo, impedendogli di sfruttare le ripartenze sulle quali Vanoli aveva basato il suo piano gara. Il raddoppio dello scozzese ha messo in ghiaccio la partita già nel primo tempo e da lì in poi è stato solo controllo e gestione da parte di una squadra matura, consapevole della posta in palio e delle proprie potenzialità.

 Mentre a Napoli si respira entusiasmo e voglia di scrivere la storia, a Milano l’Inter si lecca le ferite. La terza sconfitta consecutiva dei nerazzurri, questa volta in casa contro una Roma non certo irresistibile, rischia di rappresentare il colpo di grazia alle ambizioni scudetto. La squadra di Inzaghi è apparsa svuotata, scarica, incapace di reagire, come se avesse perso ogni convinzione proprio nel momento più delicato della stagione.

A nulla sono serviti i tentativi di Arnautovic e Frattesi nei primi minuti. Dopo il gol di Soulé, che ha deciso la partita, i nerazzurri non hanno più trovato la forza per impensierire seriamente una Roma ordinata, ma non certo travolgente. I 70mila di San Siro hanno assistito a una squadra spenta, con la testa già forse alla semifinale di Champions contro il Barcellona, ma ormai distante anni luce dalla corsa tricolore.

Con quattro giornate al termine, il Napoli si ritrova padrone del proprio destino. Il vantaggio di tre punti potrebbe risultare decisivo, considerando lo stato di forma degli azzurri e il momento di crisi dell’Inter. La squadra di Conte sembra aver trovato equilibrio, fiducia e soprattutto quella cattiveria agonistica che spesso fa la differenza nelle volate finali.

Il calendario offre ancora insidie, nessuna partita è semplice quando si lotta per un obiettivo del genere, ma se il Napoli manterrà questo spirito e questa compattezza, sarà difficile per chiunque fermarlo. L’Inter, invece, deve prima di tutto ritrovare sé stessa, sperando che la semifinale di Champions non lasci ulteriori scorie mentali e fisiche in una squadra che, al momento, sembra aver smarrito motivazioni e certezze.

Se dovessimo affidarci ai segnali di questo turno e alla condizione delle due squadre, il Napoli ha tutto per portare a casa il suo quarto scudetto. La compattezza del gruppo, il fattore Maradona e la vena realizzativa di McTominay potrebbero essere gli ingredienti decisivi per mettere il sigillo su una stagione che rischia di diventare memorabile.

L'Inter ha ancora le qualità per provarci, ma servirebbe una scossa che, al momento, sembra difficile possa arrivare. E allora sì, a Napoli è giusto cominciare a sognare: il traguardo è vicino, e questa volta potrebbe essere davvero la volta buona.

A Napoli, al solo sentire pronunciare la parola scudetto, c’è da scommetterci che tra corna, scongiuri e toccate di ferro, metà città starà già facendo gesti scaramantici a raffica, perché certi sogni si accarezzano in silenzio, senza mai sfidarli a voce alta.