Come al solito Matteo Renzi, anche alla luce della pesante sconfitta elettorale, forse poco lucido, non riesce a razionalizzare una scelta che secondo i canoni di una politica democratica dovrebbe essere scontata: le dimissioni.

Con voce tremante, annuncia che andrà via ma lo farà solo dopo l'insediamento del nuovo Governo, una scelta alla Renzi possiamo dire che non ha un senso logico se non quello di tergiversare e guadagnare tempo, sperando nel "miracolo" ossia, in un colpo di scena in extremis, chissà, un inciucio o quant'altro che lo proietti ancora una volta alla guida di un partito ormai senza nome.

Un comportamento ancora una volta, nonostante tutto, impopolare che non rispetta le scelte di una Nazione che lo ha bocciato per i demeriti sul campo.

Si vedrà, intanto dal fronte interno pochi lo vogliono, in molti auspicano un suo allontanamento non solo dalla segreteria ma, addirittura, dal partito.