A dar retta a quello che scrivono - quasi sicuramente a sproposito - molti quotidiani, il destino di Maurizio Sarri sarebbe legato all'esito del posticipo della 34.esima giornata di Serie A tra Juventus e Lazio, che si giocherà lunedì a Torino alle 21:45.

Nel caso di una sconfitta, i bianconeri potrebbero persino licenziare Sarri affidando temporaneamente la squadra a Pirlo, già destinato a diventare il tecnico della under 23, per poi proseguire il cammino verso la prima squadra.

In attesa di sapere come quella partita andrà a finire, possiamo intanto vedere quello che le statistiche dicono sull'andamento dei match precedenti.

Di sicuro per i bianconeri promette bene, dato che la Juventus è la squadra contro cui la Lazio ha perso più partite in campionato (81) e contro cui la Juventus ha segnato di più in Serie A (269 gol).

Nella gara precedente, però, la vittoria è andata ai biancocelesti e nel caso di una vittoria in trasferta, la Lazio potrebbe ripetere quanto fatto nel 2001 ed eguagliare anche la stagione 1942/43 dove la doppia vittoria fu conquistata nello stesso campionato.

Ma l'ultimo successo della Lazio in Serie A contro la Juventus nel girone di ritorno risale per l'appunto al marzo 2001 (4-1, doppiette di Nedved e Crespo): da allora 12 successi bianconeri e cinque pareggi.

Ma la squadra di Sarri non trova il successo da tre giornate di campionato, riuscendo solo a portare a casa 2 pareggi, oltre a subire sempre almeno due gol.

Fortuna per la Juventus che la Lazio, nel frattempo, abbia conquistato solo un punto nelle ultime quattro gare di campionato. Il motivo? Ciro Immobile non segna da tre partite. Dal suo arrivo alla Lazio, ha avuto solamente tre strisce di almeno quattro partite a secco, di cui l'ultima risale a maggio 2019, con sette gare in cui rimase "a secco".

Non va neppure dimenticato che la Lazio è la vittima preferita, almeno in Serie A, di Gonzalo Higuaín, che in 10 partite ha segnato 12 gol ai biancocelesti. 

Infine, tra Immobile, 29 reti, e Ronaldo, 28, si disputerà la sfida per il duello di capocannoniere del torneo, senza dimenticare che entrambi hanno l'occasione di superare quota 30 nella stessa stagione: non accadeva dal 1950/51, protagonisti Nordahl e Nyers.