"Lo so, lo so. Oggi bisognerebbe dare sfogo alla rabbia. All'improvviso scopri che nella vicenda Consip c'è una indagine per DEPISTAGGIO, reato particolarmente odioso, e ti verrebbe voglia di dire: ah, e adesso? Nessuno ha da dire nulla? Tutti zitti adesso?"

Così ieri Matteo Renzi commentava su facebook uno sviluppo, l'ennesimo, dell'inchiesta Consip su cui i magistrati stanno indagando.

Ciò a cui Renzi si riferisce è un messaggio whatsapp ("È stata una cazzata dirlo al capo attuale") di un colonnello del NOE coinvolto nell'inchiesta, che gli inquirenti non sanno a chi sia riferito, e che pertanto ipotizzano come possibile riscontro di un possibile depistaggio.

Niente di più vago, anche in considerazione del fatto che nell'ipotesi di accusa non è neppure riportata tutta la sequenza dei messaggi che hanno preceduto quello ritenuto "fatale".

Ma per un Renzi qualunque, l'inchiesta Consip è ormai chiarita, è tutta una montatura... o almeno così vorrebbe far credere.

Ma a Renzi, che per certi fatti la memoria gli fa sempre difetto, va ricordato che sono da chiarire - depistaggio o no - le posizioni di Luigi Marroni, di Filippo Vannoni, di Luca Lotti, di Luigi Ferrara, di Tullio Del Sette, di Emanuele Saltalamacchia... per non parlare del coinvolgimento di Carlo Russo il tuttofare tanto vicino a i' su' babbo, Tiziano Renzi.

Ci sono cose di cui c'è ancora tanto da sapere, nonostante Matteo Renzi faccia finta di non saperlo.