Dopo gli esiti delle elezioni politiche del 2018, immediatamente tutte le tesate dei principali quotidiani che vivono della luce riflessa della partitocrazia notificarono la sentenza contro coloro che avevano osato sfidare ’o sistema: “Agli italiani glielo insegneranno le banche come si vota!” o “Confindustria”.

Una vita fa, lavoravo nella ricerca di mercato, avevo contatti con tutte le tipologie di persone, consumi, servizi e opinioni; ho lavorato per tutti i settori economici: consumi, produzione e servizi; ho avuto occasione di parlare con moltissime persone, di tutti i livelli ma quello che mi colpì e sconcertò fu il programma di “sviluppo economico” che Confindustria aveva preparato per gli italiani: un paese di servizi! Un’autentica follia!

Provengo dalla facoltà di Giurisprudenza e un esame obbligatorio era Economia Politica, un principio fondamentale ribadito da tutti gli economisti è che la produzione crea e paga i servizi e non viceversa. La produzione è propedeutica ai servizi infatti lo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi essenziali (energia elettrica, acqua potabile, ospedali, scuole, logistica, trasporti, ecc.) dipendono dalla produzione e dal suo indotto.

Enrico Mattei fu eliminato perché aveva realizzato un sistema industriale forte e competitivo. Grazie a lui gli italiani non emigrarono più con le valige di cartone legate con lo spago, destinati inevitabilmente a lavorare nelle miniere del Belgio o nelle fabbriche tedesche e via discorrendo.

Oggi, è sempre grazie al benessere creato da Enrico Mattei che i giovani italiani accedono ad un livello di istruzione superiore o universitaria ma grazie alle politiche suicide poste in essere dal '70 in poi gli italiani sono tornati ad “emigrare” stavolta con le valigie firmate e una buona istruzione: è grottesco che la collettività si sobbarchi il costo della preparazione culturale delle giovani generazioni e offra gratuitamente cervelli e competenze alle economie avanzate  occidentali che le sfrutta a proprio vantaggio.

Avete mai visto ricercatori americani, francesi, tedeschi, russi venire in Italia e offrirci idee, progetti e le loro capacità? Non è un caso che in Italia approdino persone disperate provenienti da paesi dilaniati dalle guerre e dalla povertà: io non ho nulla contro l’accoglienza, condanno i profittatori che sfruttano le disgrazie degli altri per arricchirsi praticando la schiavitù; condanno la mentalità miope ed arida di un manipolo di parassiti che succhiano la maggior parte delle risorse pubbliche con arroganza sottraendola alla parte che veramente lavora e mantiene ancora vivo questo Paese e, non sazi, dirigono i loro smodati appetiti nei paesi dove possono aumentare i loro ricavi netti approfittando anche dei paradisi fiscali europei o altri paesi membri che praticano la concorrenza sleale.

Le delocalizzazioni stanno generando una destrutturazione del tessuto industriale italiano, questa situazione denuncia un pericoloso programma di spoliazione ed successivo abbandono del Paese e una spaccatura drammatica tra un gotha economico famelico e il restante 98% della collettività che viene socialmente destabilizzata e gradualmente impoverita. Questo è accaduto perché non vi è una coscienza civile nella maggior parte dei cittadini che si sono fatti corrompere con i posti regalati prima e pagati fior di lire e di euro dopo, favorendo individui senza arte né parte in tutti i settori, dapprima pubblici adesso anche privati.

Mai come ora un voto di rottura serve per “buttar fuori a calci” questi pesi morti: Draghi è stata la promessa mantenuta del sistema, sono state Confindustria e le banche a decidere del Recovery Fund e non solo!

Un Paese appartiene a tutti i cittadini non ad un manipolo di parassiti che a loro volta alimentano una corte dei miracoli che li servono andando contro gli interessi collettivi. Una risposta chiara la può dare quel 40% di cittadini che non hanno più votato per non essere complici di questo processo degradante e autolesionistico.

Purtroppo il mercato delle vacche è in corso: ci sono in palio migliaia di assunzioni pubbliche utilizzando il mega prestito europeo con grave discapito per la qualità del lavoro infatti le persone che usufruiranno di tale situazione non sono selezionate ma inserite su “raccomandazione”: si sta giocando una partita tossica per la collettività.

E’ dalla base che deve partire l’impulso per quel cambiamento tanto desiderato da milioni di cittadini: i segnali lanciati dai reggicoda del sistema sono inquietanti. Salvini cavalca il potenziamento delle forze dell’ordine, soprattutto i carabinieri, che storicamente rappresentano un reale pericolo per lo stato democratico. Infatti ancora si annidano nell’ala militare ed economica del Paese le forze totalitarie ed eversive di un passato che occorre chiudere definitivamente istaurando finalmente una vera democrazia con le sue regole, diritti e doveri uguali per tutti.

In due occasioni Draghi ha giocato una partita contro i cittadini italiani: la svendita del patrimonio pubblico e presiedendo l’attuale governo che sta smantellando tutte le riforme attuate dai due precedenti esecutivi e gestendo il sostanzioso prestito europeo destinandolo a progettualità prive di utilità.

Grillo ha fatto il suo tempo, la sua inadeguatezza l’ha dimostrata nel “designare” Cingolani alla transizione ecologica e definirlo “grillino” insieme a Draghi: evidentemente non sa giudicare le persone e francamente non ho capito che gioco faccia. Ha la grave responsabilità di aver portato alla gestione di uno Stato un gruppo di persone non adeguatamente selezionato, molti sono degli opportunisti che hanno sfruttato l’occasione propizia intuendone il momento favorevole. Coloro che hanno fatto le cose giuste il "papà" del Movimento li ha sacrificati senza batter ciglio, tre esempi: Toninelli è una persona onesta ma era inadatta alla carica di ministro per le Infrastrutture perché non regge lo stress degli attacchi mediatici e si è reso conto a sue spese che fare le cose giuste in Italia costa caro e si rischia grosso; il Movimento ha la grave responsabilità di non aver fatto quadrato nella vicenda del crollo del ponte Morandi e lo ha lasciato solo; Bonafede è una persona onesta e capace ha fatto una buona riforma della giustizia e di conseguenza è stato sacrificato anch’egli insieme al premier Conte e queste sono cose imperdonabili.

Grillo ha mancato soprattutto verso l’ex premier Conte – l’unico che è uscito da palazzo Chigi dalla porta principale, a testa alta, tra gli applausi dei cittadini e dei collaboratori istituzionali affacciati alla finestra - che ha permesso al Movimento di realizzare parte del programma elettorale  infatti da buon mestierante consumato del palcoscenico, caduto il governo, visto il consenso guadagnato meritatamente, cerca Conte, e lo incarica di strutturare il Movimento per renderlo idoneo a guidare il Paese poi lo sabota e lo dileggia pubblicamente.  Draghi quando voleva un ammorbidimento della linea politica degli eletti del Movimento si rivolgeva a lui e l'otteneva. Grillo non ha capito che gli italiani non hanno bisogno di padri ma di diventare adulti per vivere la propria esistenza fatta di libere scelte e non di ricatti e questo semplice concetto lo devono capire anche i signori che sono dietro Comunione e Liberazione, Confindustria e i militari: il tempo dell’alibi della guerra fredda e del PCI è finito da un bel pezzo.

La base deve incominciare a riappropriarsi del territorio e delle amministrazioni locali impostando un nuovo e sano stile alla politica locale partecipando attivamente alla vita economica, progettuale, sociale e culturale non al fine di trarne un esclusivo vantaggio personale ma per sviluppare una coscienza civile e partecipativa di tutta la comunità e soprattutto isolando e disattivando le cricche locali che stanno spadroneggiando a loro piacimento.

Vanno controllati i bilanci pubblici e il corretto funzionamento delle strutture statali non per dare la caccia alle streghe ma per far funzionare correttamente i servizi e l’amministrazione delle risorse pubbliche sia trasparente e legittima.

Ogni paese ha una chiesa e una caserma dei carabinieri: il parroco dica messa, organizzi i ritiri spirituali, ma stia fuori dalla politica che spetta ai cittadini; i carabinieri si impegnino a combattere gli spacciatori, gli amministratori corrotti, la dilagante criminalità organizzata, rispettino per primi le leggi e stiano fuori dalla politica.  

I cittadini e le attività realmente produttive (piccola e media impresa) sono esclusi da un’equa redistribuzione delle risorse e da una partecipazione attiva alla vita sociale, economica e politica del paese subendo passivamente il ricatto delle varie caste economiche e professionali.

I ruoli ormai non sono più definiti e le regole sono variabili a secondo degli interessi degli attori: c’è un Paese distrutto dalla cattiva volontà e dalla corruzione che deve essere ricostruito con regole certe e giuste, reintrodurre nella vita sociale, politica, economica e culturale i valori andati perduti come l’onestà e la solidarietà solo allora potremmo affermare che abbiamo onorato coloro che hanno dato la vita per servire lo Stato e tutti coloro che sono stati sacrificati per salvaguardare gli interessi di pochi: le stragi di stato da piazza Fontana, piazza della Loggia, Ustica alle stragi di mafia; dall'assassinio dei giudici che hanno combattuto la piovra e le loro scorte; di tutti i “senza nome” che sono stati annientati perché non hanno né accettato né condiviso le degradanti  logiche del sotto-potere che domina la vita civile ed economica.

In questi ultimi giorni le prime pagine dei quotidiani riportavano la farsa messa in scena da Salvini, Renzi & C. sull’obbligatorietà del Green Pass e sulla raccolta di firme per i vari referendum compreso quello sulla giustizia mentre hanno taciuto che in Parlamento è stata votata la riforma Cartabia e si sta concordando l’abrogazione del RDC, la cancellazione del precedente provvedimento in materia di delocalizzazioni, non hanno commentato l’assenza del Governo nelle vertenze per le chiusure di vari importanti stabilimenti con annessi licenziamenti; hanno ignorato l’ottusa doppiezza  di Cingolani che si permette di prendere in giro i cittadini finanziando il vecchio sistema a danno della necessaria transizione ecologica, ha persino preso in giro Conte che rappresenta una forza che sostiene il governo: questo signore non ha capito che è in atto un sovvertimento climatico che ci eliminerà tutti se i suoi sponsor "confindustriali" non la fanno finita di inquinare.

Oggi siamo alla conclusione del processo in appello denominato “trattativa Stato-mafia”, abbiamo il primato di aver offerto uno dei più vergognosi spettacoli di inciviltà che un paese occidentale può fornire: lo stato che processa sé stesso!  E per un gioco squisitamente di strategia procedurale i condannati "rischiano" di essere assolti perché Mannino, origine della trattativa, essendo stato assolto in primo e secondo grado, fa crollare il castello accusatorio contro gli attuali imputati: un'autentica sfumatura filosofica della verità e della giustizia.  

Ecco un’altra tacca sul winchester dei garantisti.

                                                                                                        Lucia Pomponi