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La dinamica dell’accaduto, così come archiviata a tempo di record, voleva raccontarci circa che Mario, salutata la moglie, si fosse messo al computer, prima per parlare con il fratello, poi dietro alle sue ricerche pornografiche e sulla fertilità; esce, fa bancomat, entra in uno strip club per bere, rientra a casa, da un’occhiata a Whatsapp e si appende con la sua sciarpa preferita. Probabile motivo dell’atto anticonservativo? La conferma della propria sterilità. Alternativa? Gioco erotico malriuscito.

Lacune

Noi ci concentriamo sui buchi principali della storia, che diventa una gruviera.

La scena del crimine non è stata preservata.

La salma non è stata “confezionata” correttamente ed è giunta a Palermo in condizioni non ottimali per gli esami del caso.

La Procura di Madrid ha fatto resistenza a fornire materiale.

La pratica è stata archiviata già in luglio, con procedura speciale.

Molti esami non sono stati effettuati; si è dovuto esumare la salma e ricorrere a periti assunti dalla famiglia Biondo per approfondire: purtroppo era tardi per alcuni accertamenti, ma si è potuto appurare che elementi importanti erano stati taciuti.

La vescica di Mario, al momento della seconda autopsia a Palermo era piena. Piena? Bastano un aneurisma e la relativa perdita di coscienza a far rilasciare gli sfinteri, figurarsi come si dovrebbe trovare in un corpo senza vita da ore ; ma non risulta che ci fossero liquidi in giro e i pantaloni del pigiama non appaiono bagnati.

Non si è riusciti a reperire prove certe sull’assunzione di alcol e men che meno di cocaina da parte di Mario, almeno negli ultimi mesi, mentre la moglie ha lasciato intendere che forse ne faceva uso sporadicamente.

L’anatomopatologo di Madrid è sotto inchiesta.

Un detective privato spagnolo assoldato dai Biondo, dopo aver garantito indagini scrupolose e scoperte significative, ha rilasciato un’intervista dove si allinea alla verità ufficiale.

A tutt’oggi non sono pervenuti i tabulati telefonici dei soggetti interessati, tranne quelli del telefono di Mario.

Il computer è stato utilizzato per mesi dopo la morte di Mario: secondo la famiglia Biondo, lo ha fatto il cugino di Raquel, ingegnere informatico, in base a prove inconfutabili, cancellando  996 gigabyte.

Supposizioni collaterali

Il 27 febbraio 2013, a Roma, mentre faceva jogging sul lungotevere ciclabile di Ponte Testaccio, il fotografo Daniele Lo Presti, noto per i suoi scoop, venne ucciso con un colpo d’arma da fuoco, in quello che è oggi considerato un vero e proprio agguato. Poiché il paparazzo era tra coloro che avevano scattato fotografie alle nozze di Mario con Raquel, per qualche tempo si ipotizzò un legame tra le due morti. Si legge che i due uomini si erano conosciuti, perché Daniele aveva fotografato la coppia, ancor prima del matrimonio,  di nascosto, provocando un iniziale disappunto di Mario, con cui, dopo un chiarimento, avrebbe però avviato un rapporto di cordialità. Attualmente, per l’omicidio di Lo Presti,  si privilegia la vendetta per uno sgarro, ad opera di clan calabresi ( terra d’origine del fotografo). Il crimine è tuttora irrisolto. La famiglia di Mario esclude collegamenti tra i due fatti. 

Continua...