Anno 2015-2016, la Valtur nota società turistica, nonché 4° gruppo Alberghiero Italiano, dopo una crescita esponenziale del fatturato del 30% portato a 80 milioni ed una affiancata crescita dell’Ebitda di circa il 7%, viene acquistata da un fondo di private equity.

Nell’anno 2017, a seguito di operazioni di ristrutturazione, le rivalutazioni strategiche orientate ad investire tutto sulle strutture ricettive Italiane più profittevoli, con una chiara “vision” improntata a ridurre il numero di strutture e ad offrire servizi migliori sulle restanti, hanno portato ad un incremento del fatturato rispetto all’anno 2016, a fronte tuttavia di un altissimo debito. Un debito alimentato in gran parte da debiti verso i vari fornitori e non verso le banche.

Le 3 strutture di Marina di Ostuni, Marilleva e Pila sono state conferiti a gennaio dal fondo Investindustrial di Andrea Bonomi a Cassa Depositi e Prestiti; rappresentavano buona parte del fatturato!

Ad oggi, il fondo proprietario di private equity chiede il concordato preventivo liquidatorio!
Ciò vuol dire che non è previsto nessun piano di risanamento e si punterà a liquidare tutto.
In poche parole, hanno messo Valtur in una bara e ora le faranno il funerale”.

Penso sia una grave sconfitta per il Turismo Italiano; ci sono località turistiche la cui economia si basa proprio sulla presenza delle strutture ricettive del Gruppo. Spero vivamente si faccia avanti qualche Investitore pronto a rilevare la società, anche se, le restanti strutture di proprietà del fondo rendono Valtur priva di “appeal”.