La Corte Federale d'Appello, giovedì 9 agosto si è riunita per discutere i ricorsi del Parma e di Calaiò relativi alla sentenza di primo grado che aveva inflitto alla società emiliana 5 punti di penalizzazione e al suo giocatore 2 anni di squalifica.

Il tutto perché Calaiò aveva mandato dei messaggi via telefono, per invitare un giocatore che conosceva a non mettere eccessivo impegno nell'ultima partita del campionato di Serie B, che vedeva il Parma di fronte allo Spezia. Il Parma vinse quella partita e con quella vittoria ottenne l'accesso diretto alla Serie A.

Il collegio giudicante, che oggi si è riunito a Roma presieduto dal prof. Sergio Santoro, ha rivisto la sentenza di primo grado, infliggendo a Emanuele Calaiò una multa di 30mila euro ed una squalifica fino al 31 dicembre 2018 (in precedenza la multa era stata di 20mila euro e la squalifica di due anni) e al Parma solo un'ammenda di 20mila euro, annullando la precedente penalizzazione di 5 punti che la squadra avrebbe dovuto scontare nella prossima stagione di Serie A che inizierà a breve.

Alla Corte Federale d'Appello aveva ricorso anche il Palermo in relazione alla sentenza di primo grado che aveva penalizzato il Parma di 5 punti da scontare nel prossimo campionato, sperando che invece venisse inasprita con il ripescaggio del club siciliano in Serie A. È accaduto l'esatto contrario!