Papa Francesco ha raggiunto in tram il parco di Blonia per la cerimonia di accoglienza dei giovani per la GMG 2016 con una telecamera alle sue spalle che lo inquadrava mentre salutava le ali di folla che incorniciavano il suo percorso.

Giunto al parco è stato fatto salire sulla papamobile che, zigzagando tra i presenti, lo ha portato fino al palco dove ha accolto il saluto del cardinale Stanislaw Dziwicz ed ha poi assistito da spettatore ad uno spettacolo, spesso naïf, che è durato circa un'ora e che ha proposto balli e canzoni che hanno richiamato i paesi di provenienza dei giovani presenti.

Finito lo spettacolo, il Papa ha iniziato la sua catechesi salutando i presenti e ringraziando per la calorosa accoglienza, senza dimenticare di ricordare San Giovanni Paolo II.

Nel suo discorso, Papa Francesco ha richiamato l'attenzione sul tema della misericordia collegando la giornata alle iniziative dell'omonimo giubileo. Poi si è rivolto ai giovani esaltandone la passione e l'energia con cui affrontano la vita. Passione ed energia che derivano da Gesù e che sono alla base di una forza capace di cambiare per rinnovare. Un rinnovamento che trova nella misericordia la capacità di aprire i cuori per guardare alle opportunità, al domani, all'impegno, alla fiducia, alla compassione, ai sogni... aiutando gli ultimi o ponendosi accanto a chi ha perso la fede.


Bergoglio ha poi voluto confrontare questa energia positiva che viene dalla fede con il pessimismo e la rinuncia di certi giovani da lui definiti pensionati prima del tempo, persone che hanno gettato la spugna prima di iniziare la partita, che si sono arresi prima di aver iniziato a giocare... tristi come se la vita non avesse valore. Giovani, costoro, che riescono a sentirsi vivi solo grazie a vie oscure che possono essere raggiunte tramite venditori di false illusioni, venditori di fumo che rubano il meglio delle loro risorse.

Quindi, l'appello ai presenti perché non si lascino rubare il futuro con false illusioni, affidandosi a Gesù Cristo, bene non commerciabile, in quanto dono, regalo di Dio padre. Ed è appunto grazie a tale dono che chiunque possa cadere nel cammino della vita avrà la possibilità di rialzarsi, perché la mano di Gesù è sempre tesa, per tutti, in qualsiasi momento.

La catechesi del Papa è finita con un appello al Signore per "lanciarci" nell'avventura della misericordia, per soccorre il povero che si sente solo e abbandonato, per accompagnare coloro che non ti conoscono e dirgli lentamente e con tanto rispetto il tuo nome, per spingerci all'ascolto di coloro che non comprendiamo... anche di quelli che temiamo perché crediamo che possano farci del male.

La benedizione ha poi siglato la fine dell'evento.