Il Fatto Quotidiano pubblica oggi la notizia che la candidata sindaco al Comune di Roma, Virginia Raggi, ha avuto dalla ASL di Civitavecchia due incarichi relativi ad un'attività di recupero crediti per un compenso complessivo di 13 mila euro.

Come consigliere comunale, la Raggi avrebbe dovuto indicare eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica insieme ai compensi da essi derivati.

Al Comune di Roma Virginia Raggi dichiara per il 2013 e per il 2014 di non avere ricoperto incarichi presso altri enti pubblici o privati e percepito compensi a qualsiasi titolo corrisposti, ovvero altri incarichi con oneri a carico della finanza pubblica. Solo nel 2015 dichiara di aver incassato l’acconto di 1.878 euro.

I dirigenti del PD, appena appresa la notizia, vanno in fibrillazione. Matteo Orfini, non ancora ripresosi dagli insulti ieri ricevuti nella periferia di Roma pubblica sui social che «se quanto scritto dal Fatto è vero quella della Raggi non è una dimenticanza, è un reato».

Ernesto Carbone, membro della segreteria nazionale del PD, ipotizza l'ineleggibilità della Raggi: «L’amnesia di Virginia Raggi sugli incarichi ricevuti dalla Asl di Civitavecchia rischia di renderla ineleggibile? Potrebbe finire indagata per falsa dichiarazione? C’è una violazione della Legge Severino? Sono le domande che emergono di fronte al fatto che per ben due anni, nel 2013 e nel 2014, nelle dichiarazioni trasparenza previste per legge per i consiglieri comunali la candidata M5s non ha fatto alcuna menzione dell’incarico ricevuto, disattendendo ad una precisa previsione di legge. Perché non ha dichiarato nulla?»

E la diretta interessata? Serafica è la replica di Virginia Raggi, che questa sera chiuderà ad Ostia la sua campagna per il ballottaggio: «Questa è l'ultima goccia di fango prima del ballottaggio. Continuano ad attaccarmi sul mio lavoro perché non hanno argomenti. Noi siamo più forti ed andiamo avanti. Mancano 48 ore e avremo finalmente la possibilità di voltare pagina.

Nel 2012 non era necessario essere iscritti nell'albo speciale se non ovviamente a quello degli avvocati. L'incarico era fiduciario. Il mio mandato era quello di mettere in esecuzione una sentenza della Corte dei conti per far recuperare soldi alla Asl che era stata sostanzialmente truffata».