Un precedente rapporto sugli abusi commessi dal clero sui minori in Germania concludeva che le vittime, in tutto il Paese, erano state più di 3.600 tra il 1946 e il 2014. Molte di queste erano bambini che frequentavano la Chiesa come chierichetti.

Oggi è stato presentato un nuovo rapporto sugli abusi commessi dal clero in Germania, realizzato da parte dello studio legale Westpfahl Spilker Wastl e commissionato dalla stessa Chiesa cattolica, che ha preso in esame quanto avvenuto nella diocesi di Monaco e Frisinga, dove tra il 1945 e il 2019 sono stati 497 i casi venuti alla luce.

Nel rapporto è dichiarato che l'allora cardinale Joseph Ratzinger, il futuro papa Benedetto XVI, ignorò le denunce in cui quattro sacerdoti  erano stati accusati di abusi sessuali compiuti ai danni di minori, quando era arcivescovo di Monaco di Baviera (1977-1982). 

I 497 casi indicati nel rapporto sono stati compiuti da 235 persone, di cui 173 preti, 9 diaconi, 5 referenti pastorali, 48 persone dell'ambito scolastico. Per quanto riguarda le vittime, per lo più si tratta di giovani di sesso maschile, 247, mentre 182 sono di sesso femminile, il 60% dei quali in età compresa fra 8-14 anni. Inoltre i numeri riportati non sarebbero comunque completi, perché sarebbero numerosi i casi non ancora emersi.

Nella presentazione del rapporto è stato rivelato che i contenuti sono stati anticipati al papa emerito che ha risposto negando di aver tenuto una condotta non corretta, affermazione che la commissione ha però giudicato in contraddizione con la documentazione raccolta, anche se poi ha elogiato l'operato di Benedetto XVI per il suo impegno, da papa, per contrastare e prevenire gli abusi sessuali. 

Oltre all'ex papa, il rapporto ha accusato anche l'attuale arcivescovo metropolita di Monaco e Frisinga, il cardinale Reinhard Marx, colpevole di aver ignorato due casi di presunti abusi. Marx non era presente alla conferenza stampa, pur essendo stato invitato, e la sua assenza è stata criticata dalla commissione.

L'arcivescovo, comunque, secondo quanto preannunciato dall'arcidiocesi, commenterà il rapporto la settimana prossima, giovedì 27 gennaio. 
 
Il cardinale Marx  aveva già presentato le sue dimissioni a papa Francesco nel giugno 2021, per la responsabilità della "catastrofe" in relazione agli abusi che stava venendo alla luce.

Secondo la commissione, quello degli abusi sessuali sui minori "non è un problema del passato" ed ha "cause sistemiche". 

In una nota diffusa in giornata il segretario particolare di Benedetto XVI, monsignor Georg Gaenswein, ha commentato così il rapporto: "Benedetto XVI fino ad oggi pomeriggio non ha conosciuto il rapporto dello Studio legale Westpfahl Spilker Wastl, che ha più di 1000 pagine. Nei prossimi giorni esaminerà con la necessaria attenzione il testo. Il Papa emerito, come ha già più volte ripetuto durante gli anni del suo pontificato, esprime il turbamento e la vergogna per gli abusi sui minori commessi dai chierici, e manifesta la sua personale vicinanza e la sua preghiera per tutte le vittime, alcune delle quali ha incontrato in occasione dei suoi viaggi apostolici".

Questa, invece, la dichiarazione di Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede: "La Santa Sede ritiene di dover dare la giusta attenzione al documento, di cui al momento non conosce il contenuto. Nei prossimi giorni, a seguito della sua pubblicazione, ne prenderà visione e potrà opportunamente esaminarne i dettagli. Nel reiterare il senso di vergogna e il rimorso per gli abusi sui minori commessi da chierici, la Santa Sede assicura vicinanza a tutte le vittime e conferma la strada intrapresa per tutelare i più piccoli garantendo loro ambienti sicuri".