L'Istat, questo martedì, ha confermato il dato del 1 marzo pubblicando una nuova stima dei conti economici trimestrali, definita "coerente" con la precedente. Il nuovo dato, indica una variazione congiunturale del Pil con l'ultimo trimestre dell'anno registrato in flessione, non più del -0,2%, ma del -0,1%.

Rispetto al trimestre precedente, la domanda interna al netto delle scorte ha contribuito ad una crescita del Pil del +0,1%. Però, il dato è stato controbilanciato in negativo dalla variazione delle scorte che ha sottratto alla crescita 0,4 punti percentuali. E a rendere positivo il Pil dell'ultimo trimestre non è stato sufficiente neppure l’apporto della domanda estera che ha fatto registrare solo il +0,2%.

Questo il commento dell'Istat: "La nuova lieve flessione dell’attività, dopo quella del terzo trimestre, avviene in presenza di una dinamica positiva molto moderata di consumi e investimenti, nonché di un andamento favorevole delle esportazioni nette, a cui si è contrapposto l’effetto negativo della contrazione delle scorte.

Alla debolezza dell’attività produttiva ha corrisposto un contenuto calo dell’input di lavoro: le ore lavorate sono diminuite del -0,3% e le unità di lavoro del -0,1%. "