Stamani l'Istat ha pubblicato la stima preliminare del Pil per il primo trimestre 2016. Rispetto al trimestre precedente il Pil è aumentato dello 0,3% e dell'1% nei confronti del primo trimestre del 2015.

Secondo quanto comunicato dall'Istat, questo valore è supportato soprattutto dalla domanda interna in relazione ai settori dell'industria e dei servizi con l'agricoltura in calo, mentre è negativo il valore della componente estera che, evidentemente, risente del rallentamento dell'economia dei paesi emergenti come la Cina.

Bisogna però ricordare che il dato relativo alla componente nazionale comprende anche il dato legato alle scorte.

Qual è l'andamento del Pil  negli altri paesi? In Francia è aumentato dello 0.5%, nel Regno Unito dello 0,4% e negli USA dello 0,1%. In termini tendenziali, il Pil francese è dell'1,3%, quello dell'UK del 2,1%, mentre quello americano è dell'1,9%.
Riguardo all'area euro nel suo complesso il Pil ha segnato una variazione positiva dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e dell'1,6% rispetto allo stesso trimestre del 2015.

I dati, ovviamente, sono da considerarsi  depurati  dagli  effetti  dei  giorni  lavorativi,  delle festività e delle  fluttuazioni  stagionali  dovute  a  fattori  meteorologici, consuetudinari, legislativi, ecc.

Sebbene il dato sia positivo, in linea con le previsione di crescita per l'anno in corso, bisogna sottolineare che è ancora abbondantemente al di sotto di quello della media europea.
Inoltre, in base a quanto già pubblicato ieri dall'Istat in relazione ai posti vacanti nelle imprese dell’industria e dei servizi, non riesce ad incidere nel mercato del lavoro.

Infatti, il dato destagionalizzato sul tasso di posti vacanti relativo a tutte le attività economiche (considera tutti i dipendenti, inclusi i dirigenti, delle imprese con almeno 10 dipendenti), per il primo trimestre 2016 rimane invariato allo 0,7% rispetto al trimestre precedente. Il tasso è stabile sia nell’industria sia nei servizi, rispettivamente allo 0,6% e allo 0,7%.

Sia il dato sul Pil che quello sui posti vacanti sono da considerarsi preliminari e passibili di correzioni.