Questo signore si chiama Xi Jinping ed è a capo della Cina. È un tipo azzimato, composto e riservato: non lo abbiamo mai visto ballare sui palchi dei comizi, né spuntare in tutti i tg o in tutte le cronache come il prezzemolo.

Anche i suoi connazionali, che ormai da decenni ci ritroviamo fra i piedi (in parte per colpa nostra, naturalmente), seguono più o meno lo stesso stile di comportamento.  Almeno fino ad oggi, non si vedono in giro bande di cinesi. Questa gente passa la maggior parte del tempo a lavorare, spesso con ritmi massacranti che per noi sarebbero inaccettabili.

Ai tempi di Mao, Arbasino scriveva: "Le puttane di Pechino sono poche, pecorecce e picchiano". Ora non più, i saloni di massaggio con disponibili cinesine e prezzi concorrenziali sono in crescita esponenziale.

I figli del dragone residenti in Italia diventano protagonisti di episodi di cronaca nera molto più raramente di altre etnie, in compenso ricevono piuttosto spesso la visita di NAS e degli ispettori del lavoro: i loro bar e ristoranti non curano granché l'igiene e le norme sui diritti dei lavoratori sono spesso violate nei loro ben nascosti laboratori.

In Cina si è mantenuta la rigida dittatura maoista ma è stata sposata al liberismo più avido e privo di scrupoli. Le industrie inquinano come se non ci fosse un domani e le diseguaglianze sociali sono abissali (ricchissimi e poverissimi). Il cittadino cinese è costantemente controllato dal regime che spesso utilizza per farlo sofisticate tecnologie.

So da fonte certa che i bambini vanno a scuola dalle 8 del mattino alle 8 di sera. Non saprei dire se la cosa è più o meno su base volontaria ma, di certo, i ragazzini che passano l'intera giornata in una istituzione scolastica sono più sotto la tutela dello Stato che sotto quella dei genitori.

Questo  popolo irreggimentato, operoso e, per molti versi, ambizioso ha inondato il mondo di prodotti a basso prezzo, moltio anche di scarsissima qualità. Ormai tutto o quasi è “made in China”.

Il popolo della grande muraglia, dalla saggezza millenaria, sta conquistando il mondo. Per realizzare le sue mire espansionistiche non usa le armi, usa l'economia.- Ormai, gli USA e i loro servi alleati UE vedono nella Cina un pericoloso concorrente per l’egemonia mondiale. 

Per come la vedo io, la Cina non si è evoluta, è degenerata e il suo obiettivo finale pare quello di imporsi in modo silenzioso, discreto, quasi invisibile, sostituendo con classe il predominio USA

Dopo aver tradito una millenaria saggezza ed un'antichissima civiltà di tutto rispetto, sembra voglia far diventare il proprio paese una brutta copia di quell'America votata al denaro ed alle apparenze che ha massicciamente contribuito alla rovina dell'umanità.

Gli USA hanno imposto al mondo il loro stile di vita ed i loro falsi valori e il mondo li ha seguiti, ma, alla fine, può darsi che questa “conquista” finisca per ritorcersi contro gli stessi “conquistatori”.