Michigan, Washington, Missouri, Mississippi, Idaho e North Dakota... questi gli Stati dove il 10 marzo si è votato nel nuovo appuntamento per le primarie del Partito democratico per scegliere il candidato che dovrà sfidare Trump alle presidenziali di novembre 2020.

Anche in questo appuntamento, come quello del Super martedì del 3 marzo, ha vinto Joe Biden che si è aggiudicato, prima di tutto, oltre il 50% dei voti dello Stato del Michigan, dove si assegnava il maggior numero di delegati (125) tra gli Stati in lizza, contro il poco più del 35% delle preferenze raggiunte da Sanders.

Biden ha poi vinto anche in Mississipi (con l'80% contro il 15% di Sanders), in Missouri (con il 60% contro il 35%) e in Idaho (49% a 42%).

Sanders è in testa di pochissimo nelle primarie nello Stato di Washington ed ha vinto quelle in Nord Dakota con il 48,5% dei consensi contro il 42,4% di Biden.

Con il risultato odierno si allarga così la forbice tra i due candidati a favore di Biden, anche se il traguardo dei 1991 delegati è ancora lontano. Prima del voto del 10 marzo Biden aveva conquistato 648 delegati contro i 563 di Sanders. In questo momento, il risultato aggiornato (anche se non ancora definitivo) vede assegnati a Biden 823 delegati, mentre Sanders ne ha 663.

Il prossimo appuntamento importante per le primarie è quello di martedì 17 marzo dove si voterà in Arizona (67 delegati), Florida (219), Illinois (155), Ohio (136).

Nel frattempo, per evitare la possibilità di allargare il contagio da coronavirus, sia Sanders che Biden hanno annullato i comizi programmati. Biden, però, rifiuta di confrontarsi in tv con Sanders per evitare di nascondere i due problemi maggiori relativi alla sua candidatura: la mancanza di un programma e i problemi di memoria che fanno temere e non poco per il suo stato di salute, tanto che Trump lo ha soprannominato Sleepy Joe!

Infine, lo stesso Trump continua a sottolineare il ruolo dei vertici del Partito Democratico a supporto della sua candidatura...