Non un grande martedì per le italiane in Champions. L'Inter, impegnata a Dortmund, avanti per 2-0 nel primo tempo si è fatta rimontare nella ripresa, subendo inaspettatamente 3 reti e finendo così per perdere un incontro che aveva dominato nei primi 45 minuti. Il Napoli, in casa, sotto di una rete con il Salisburgo, è riuscito poi a riportare il risultato in parità, ma non a vincere la partita.

Per entrambe la squadre non vi è nulla di compromesso per la qualificazione, quando mancano ancora due incontri al termine della fase di qualificazione e quindi non sono tanto i risultati a far notizia, quanto invece ciò che è accaduto nel post partita.


Quello riportato di seguito è il commento sulla gara di Antonio Conte, così come è stato pubblicato sul sito ufficiale dell'Inter:

"Oggi è successo quello che è successo a Barcellona, forse peggio perché eravamo in vantaggio, è ovvio che dispiace. Non voglio alibi, spero che queste partite facciamo capire alcune cose, noi lavoriamo e andiamo sempre a 2000. Faccio fatica a rimproverare i ragazzi, li devo ringraziare per quello che stanno dando e facendo. Andiamo avanti, a me dà fastidio questa sconfitta e mi auguro anche ai miei giocatori. Noi possiamo solo lavorare e lo stiamo facendo. Tramite il lavoro possiamo mettere in difficoltà chiunque. Noi siamo l’Inter e dobbiamo fare un esame di coscienza. Ora continuiamo a lavorare a testa bassa e pedalare".

Ma Conte ha detto solo questo? No. La dichiarazione precedente è stata "epurata" dei passaggi in cui Conte ha dichiaratamente criticato la dirigenza dell'Inter, a partire da Marotta (anche se non lo ha nominato), per quanto fatto nell'ultima sessione di mercato.

Questo è per intero ciò che Conte ha detto dopo la sconfitta:

"Non posso rimproverare i ragazzi perché vanno a due mila e mi stanno dando tutto. Non posso andare a toccare gli stessi argomenti. Questa sconfitta mi dà fastidio, ma andiamo avanti a lavorare, più che lavorare non possiamo fare. Lo stiamo facendo e andiamo avanti. Mi sono scocciato di parlare, che venisse adesso anche qualche dirigente a dire qualcosa. Qui abbiamo programmato all'inizio ma potevamo programmare molto meglio.

Di nuovo alla sesta partita del ciclo siamo caduti, quando molti calciatori avevano già giocato prima. Più di questo cosa devo dirvi? Non è una questione di società, qui le cose si fanno sempre insieme e comunque abbiamo fatto errori importanti perché non si può arrivare sempre tirati per giocare in Champions e campionato. Poi ci sarà anche un motivo se subiamo queste rimonte come stasera e a Sassuolo, ma di questo ne parlerò con i ragazzi nello spogliatoio, che potranno dirmi «Mister, ringrazi che sono sempre a disposizione», sono stato calciatore e so che possono dirmelo"...


A Napoli, invece, dopo il pareggio casalingo ad ammutinarsi è stata la squadra. Dopo la sconfitta con la Roma, De Laurentiis aveva recluso la squadra a Castelvolturno in un ritiro forzato, non concordato con l'allenatore Carlo Ancelotti che, pubblicamente, aveva dichiarato, pur accettandola, di essere contrario a tale decisione.

Alla fine della partita di ieri sera, Ancelotti è andato via senza rilasciare dichiarazioni alla stampa, mentre i giocatori, invece di tornare nel ritiro di Castelvolturno, si sono diretti a casa mettendo in atto quello che da tutti è stato definito un vero e proprio ammutinamento nei confronti della società guidato, secondo quanto riportano le cronache, dal capitano Insigne.

Questa mattina i calciatori erano al centro sportivo per l'allenamento. Però, una volta terminato, sono tornati di nuovo a casa. Adesso si attende la reazione del presidente De Laurentiis, che ancora non ha rilasciato dichiarazioni, ma che sembra stia preparando un'azione legale nei confronti dei propri calciatori.

E per rendere il tutto ancor più "drammatico" si rincorrono le voci di un addio di Carlo Ancelotti già nelle prossime ore.