La meditazione degli scritti di suor Faustina suscita un profondo desiderio di Dio, della sua infinita Misericordia nonostante la propria miseria e debolezza.

Il Diario è composto di sei quaderni, ad alcuni dei quali l’autrice diede dei titoli significativi: I. La Misericordia divina nella mia anima, II. Canterò in eterno la Misericordia del Signore, III. Canterò la Misericordia del Signore, La mia preparazione alla Santa Comunione. La scrittura del Diario è avvenuta grazie al suo confessore, Sopoćko. Più il Nostro si convinceva, riguardo alla fonte soprannaturale delle esperienze della suora, più insisteva, anzi, addirittura ordinava con fermezza, di annotare con precisione tutto quanto il Gesù Misericordioso le manifestava. Sino alla fine, il sacerdote ricordava a Faustina l’adempimento di tale ordine, e spesso le impartiva dei consigli preziosi e concreti[1]. 

È stato lui ad accertare, con tutto rispetto, ciò che suor Faustina diceva delle sue  rivelazioni; ordinandole di scrivere il Diario, e dopo, per tutta la vita, cercando di ottenere l’approvazione ufficiale da parte della Chiesa. Diviene anche il principale propagatore del culto della divina misericordia in Polonia[2].   

Sopoćko è stato il primo a considerare il Diario di santa Faustina un tesoro prezioso che il Signore ha concesso alla Chiesa e all’umanità intera. Contiene, infatti, la verità sull’infinita Misericordia di Dio, messaggio che la Chiesa - ricordò Giovanni Paolo II nell’enciclica Dives in Misericordia - ha il dovere in ogni tappa della storia di proclamare  e di introdurre nella vita. Di questo messaggio - sull’amore misericordioso di Dio - ha bisogno il mondo intero[3].

Proprio nel suo Diario, suor Faustina molte volte nominava il sacerdote, sempre con un grande rispetto e gratitudine. Scrive fra l’altro: «Pregavo con ardore affinché Dio mi desse questa grande grazia, cioè il direttore spirituale, però l’ho ricevuta soltanto dopo la professione perpetua, quando arrivai a Vilnius»[4].

Durante il periodo in cui suor Faustina soggiornava a Vilnius, negli anni 1933-1936, questo sacerdote fu per lei un aiuto insostituibile nel discernimento delle esperienze  e visioni interiori. Dopo la partenza di suor Faustina da Vilnius, nell’aprile del 1936, Sopoćko iniziò a consultare i testi di alcuni Padri della Chiesa che confermarono le parole di suor Faustina: «la Misericordia di Dio è il Suo più grande attributo»[5]. Da quel momento, il Nostro iniziò a scrivere articoli sulla Misericordia di Dio e li pubblicò in riviste di teologia. Inoltre, organizzò conferenze e prediche presso la radio polacca di Vilnius per divulgare il messaggio sulla divina misericordia. Sopoćko ricordando gli inizi della sua ricerca sulla misericordia scrisse così: 

 «A metà aprile del 1935 - su ordine della Superiora Generale, suor Faustina partì per Walendów, e poi per Cracovia. Durante la sua assenza, riflettevo sul messaggio della divina misericordia. Iniziai una ricerca negli scritti dei Padri della Chiesa per trovare conferme sulla Misericordia divina, la quale, come diceva suor Faustina, è l’attributo più alto di Dio. Con grande gioia, trovai espressioni simili in san Fulgenti, sant’Ildefonso e ancor più in san Tommaso d’Aquino e sant’Agostino. Quest’ultimo, commentando i salmi, parlò molto della divina misericordia chiamandola l’attributo più alto di Dio. Da quel momento non ebbi più seri dubbi riguardo al carattere soprannaturale delle apparizioni di suor Faustina. Iniziai a pubblicare degli articoli sulla divina misericordia nelle riviste di teologia, motivando con degli argomenti tratti dagli aspetti liturgici il bisogno di istituire una festa della divina misericordia, la prima domenica dopo Pasqua. Nel giugno 1936, pubblicai a Vilnius il primo opuscolo La Divina Misericordia con l’immagine del Salvatore Misericordiosissimo sulla copertina. Mandai questa mia prima pubblicazione ai vescovi riuniti in conferenza episcopale a Częstochowa, ma nessuno di loro mi diede responso. Un anno più tardi, pubblicai a Poznań il secondo opuscolo intitolato La Misericordia divina nella liturgia il quale fu accolto positivamente dalla maggior parte delle riviste teologiche. Pubblicai anche alcuni articoli nei giornali di Vilnius, ma senza dire mai che la causa movens era suor Faustina»[6].       

Il sacerdote, nel diffondere il culto della divina misericordia, spesso incontrò resistenza, ostacoli, incomprensione e sottovalutazione. «Gli ostacoli sono sempre gli stessi», scrisse Sopoćko in una lettera del gennaio 1937, informando suor Faustina. La suora nella lettera del 24 dicembre 1937, conforta la sua guida spirituale scrivendo: «Fate ciò che è possibile, senza dovervi preoccupare inutilmente, perché il Signore mi ha fatto sapere che Lui è felice dei Vostri sforzi»[7].

In breve gli sforzi del sacerdote relativi a tale intento diedero dei frutti: diverse preghiere della divina misericordia vennero pubblicate, e nella seconda domenica  di Pasqua venne istituita la festa della divina misericordia. 

Nelle lettere, Sopoćko informò suor Faustina sullo svolgimento di tutte le attività. In una lettera datata 15 maggio 1936 egli scrive: «Al momento non vedo ancora una possibilità concreta di fondare una nuova congregazione, ma non perdete la speranza, farò quello che posso»[8]. In un’altra lettera datata 10 luglio 1936, riferisce a suor Faustina di aver pubblicato un opuscolo intitolato La Misericordia di Dio. Nella sua lettera continua: «È necessario che io distribuisca questi opuscoli a sacerdoti eminenti, a religiosi e a laici, affinché, attraverso i loro vescovi, possano giungere al Santo Padre. Condizione fondamentale per poter istituire ufficialmente la festa liturgica».  Tuttavia, nella lettera del 5 ottobre 1936 dichiara: «Ho intenzione di dare l’immagine di Gesù Misericordioso all’arcivescovo Romualdo Jałbrzykowski e ricevere la sua approvazione»[9]. Nella stessa lettera chiede alla suora di inviare i testi e le preghiere ad altri, allegando l’immagine del Gesù Misericordioso. In risposta agli sforzi compiuti dal sacerdote suor Faustina scrive nel suo Diario: 

 «Vedendo la dedizione e le fatiche del reverendo dott. Sopoćko per questa causa, ammiravo la sua pazienza ed umiltà. Tutto questo è costato molto, non solo in sacrifici e dispiaceri di vario genere, ma anche molto denaro; ed a tutto ha provveduto il reverendo  Sopoćko. Vedo che la Divina Provvidenza lo aveva preparato a compiere quest’opera della misericordia, ancora prima che io pregassi Dio per questo. Oh, come sono misteriose le Tue vie, Dio, e felici le anime che seguono la voce della Tua grazia!»[10] 

 Nel marzo del 1936 suor Faustina partì da Vilnius e dopo un breve soggiorno a Walendów nei pressi di Varsavia, fu trasferita nello stesso anno a Łagiewniki vicino a Cracovia[11]. Il Nostro teneva i contatti con lei attraverso la corrispondenza e veniva a trovarla a Cracovia. Continuava l’opera di avvicinare al mondo il mistero della divina misericordia, affidato anche a lui. Nel 1937 chiese all’arcivescovo Jałbrzykowski  il permesso di appendere l’immagine di Gesù Misericordioso nella chiesa di san Michele. Il 4 aprile 1937, cioè la prima domenica dopo Pasqua, dunque, nel giorno in cui era prevista la festa, benedisse l’immagine e la collocò accanto all’altare maggiore, tuttavia senza rivelarne la provenienza. In base all’insegnamento della Chiesa, Sopoćko continuò la ricerca teologica delle motivazioni dell’esistenza della misericordia, in quanto caratteristica di Dio. Cercava anche le basi per instaurare la festa che Gesù richiedeva nelle rivelazioni. Presentò i risultati delle sue ricerche nonché le argomentazioni che giustificavano l’introduzione della festa, in alcuni articoli pubblicati in riviste teologiche e  in elaborati sul tema dell’idea della divina misericordia[12]. Il Nostro scrive:

 «Nel 1937, ad agosto, andai a trovare suor Faustina a Łagiewniki e trovai nel suo Diario la novena alla divina misericordia che mi piacque molto. Quando le chiesi la provenienza, ella rispose che gliel’aveva dettata Gesù stesso. Già in precedenza, il Signore Gesù le aveva insegnato  la così detta  coroncina alla divina misericordia assieme ad altre preghiere che decisi di pubblicare. In base ad alcune espressioni contenute in questi scritti, composi le litanie alla divina misericordia e le consegnai insieme alla coroncina ed alla novena al Signor Cebulski per ottenere l’imprimatur della Curia di Cracovia e per poterle stampare insieme all’immagine in copertina. La Curia di Cracovia concesse l’Imprimatur col numero 671, e nell’ottobre dello stesso anno, la novena, la coroncina e le litanie della divina misericordia entrarono nelle librerie»[13].

 Nella Chiesa suor Faustina è ormai riconosciuta come santa. Tramite Kowalska Dio ha invitato l’umanità a venerare la Sua infinita misericordia[14].

L’umile figlia di contadini polacchi offre la sua ricca scienza su Dio, che non si scoraggia mai di fronte alle piccole debolezze e ai grandi crimini dell’uomo. Suor Faustina invita gli uomini a studiare la verità sull’infinita Misericordia di Dio ed  a camminare con fiducia verso di Lui[15].

Semplice suora polacca, vissuta nel nascondimento e morta alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, Faustina è in realtà una donna che ha ricevuto il dono di una grande  e straordinaria esperienza mistica. Così ha potuto testimoniare l’amore di Dio per noi, in qualità di “testimone oculare” del Cristo misericordioso. 

Nella sua semplicità ha ricevuto dal Signore, e nella sua fedeltà ha trasmesso con interezza, un insegnamento quanto mai efficace, tracciando un cammino di fede attraverso il quale i credenti possono diventare apostoli della divina misericordia e trasmettere questo dono ineffabile alle future generazioni[16]. 

«Per il suo interessamento una nuova luce risplenderà nella Chiesa di Dio per la consolazione delle anime»[17]; scrisse nel Diario suor Kowalska. In un altro brano confessa: 

 «Ai piedi di Gesù vidi il mio confessore e dietro di lui un gran numero di ecclesiastici di altissimo rango, con indumenti che non avevo mai visto, eccetto allora in visione. E dietro a loro varie classi di ecclesiastici. Più in là vidi una folla così vasta di gente che non riuscii ad abbracciarla con lo sguardo. Vidi che dall’Ostia uscivano due raggi, come sono nell’immagine, che si unirono strettamente fra di loro, ma non si confusero e passarono nelle mani del mio confessore e poi nelle mani degli ecclesiastici e dalle loro mani passarono alla gente e tornarono nell’Ostia»[18].

prof. Grzegorz Stanislaw Lydek

 
[1] L. Grygiel, Misericordia Divina per il mondo intero, p. 14.
[2] E. Ozorowski - Z. Jarząbek - E. Bobkowska (edd.), I dialoghi sulla Misericordia Divina, p. 29.
[3] Ibidem.
[4] F. Kowalska, Diario, p. 84.
[5] Ibidem, p. 181.
[6] M. Sopoćko, Wspomnienia o zmarłej siostrze Faustynie Kowalskiej, p. 11.
[7] F. Kowalska, Lettere, LEV, Città del Vaticano 2005, pp. 60-64.
[8] Ibidem.
[9] Ibidem.
[10] F. Kowalska, Diario, p. 422.
[11] H. Ciereszko, Życie i działalność Księdza Michała Sopoćki (1888-1975), pp. 255-257.
[12] Cf. ibidem, pp. 263-265.
[13] Cf. M. Sopoćko, Wspomnienia o zmarłej siostrze Faustynie Kowalskiej,  p. 12.
[14] Cf. H. Ciereszko, Il cammino di santità di Don Michele Sopoćko, LEV, Città del Vaticano 2008, p. 61.
[15] Ibidem, p. 8.
[16] L. Grygiel, Misericordia Divina per il mondo intero, p. 11.
[17] F.  Kowalska, Diario, p. 490.
[18] Ibidem, p. 344.