Il Papa, bene o male, fa sempre notizia, almeno in Italia, anche se non sempre ciò che dice è riportato o capito fedelmente, come è accaduto questa domenica nel suo discorso di introduzione all'Angelus.

Richiamandosi al passo del Vangelo di Matteo (22,15-21) in cui i farisei chiedono a Gesù se sia dovuto o meno pagare il tributo a Cesare, Francesco ha detto che «Gesù dichiara che pagare la tassa non è un atto di idolatria, ma un atto dovuto all’autorità terrena.»

La traduzione di questa frase del Papa, peraltro incompleta, nei media italiani è stata "il Papa invita a pagare le tasse!" Probabilmente, a qualcuno sarà sembrata una bestemmia... e forse anche con ragione. Però non era questo il messaggio di Francesco. O meglio, il suo messaggio era un po' più di largo respiro e riguardava il contributo del cristiano «alla costruzione della città terrena» che però deve essere sempre «in conformità all’immagine di Dio.»



«Gesù ricava, dalla domanda postagli dai farisei, un interrogativo più radicale e vitale per ognuno di noi, un interrogativo che noi possiamo farci: a chi appartengo io? Alla famiglia, alla città, agli amici, alla scuola, al lavoro, alla politica, allo Stato? Sì, certo. Ma prima di tutto – ci ricorda Gesù – tu appartieni a Dio. Questa è l’appartenenza fondamentale.

È Lui che ti ha dato tutto quello che sei e che hai. E dunque la nostra vita, giorno per giorno, possiamo e dobbiamo viverla nel riconoscimento di questa nostra appartenenza fondamentale e nella riconoscenza del cuore verso il nostro Padre, che crea ognuno di noi singolarmente, irripetibile, ma sempre secondo l’immagine del suo Figlio amato, Gesù. E’ un mistero stupendo.

Il cristiano è chiamato a impegnarsi concretamente nelle realtà umane e sociali senza contrapporre “Dio” e “Cesare”; contrapporre Dio e Cesare sarebbe un atteggiamento fondamentalista. Il cristiano è chiamato a impegnarsi concretamente nelle realtà terrene, ma illuminandole con la luce che viene da Dio. L’affidamento prioritario a Dio e la speranza in Lui non comportano una fuga dalla realtà, ma anzi un rendere operosamente a Dio quello che gli appartiene. È per questo che il credente guarda alla realtà futura, quella di Dio, per vivere la vita terrena in pienezza, e rispondere con coraggio alle sue sfide.»

Quelle sopra riportate le parole di papa Francesco pronunciate prima dell'Angelus. Non è forse che abbia detto qualcosa in più che bisogna pagar le tasse?