Durante il 24esimo Congresso annuale degli operatori dei mercati finanziari, Assiom Forex, che si è tenuto a Verona dal 9 al 10 febbraio, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha finalizzato il proprio intervento all'esito delle prossime elezioni politiche dichiarando tra l'altro, che:

«Non abbiamo bisogno di pifferai magici che portano deficit e debito, il futuro di questo Paese è una cosa troppo importante».
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«Mi auguro che prevalgano il buon senso e il pragmatismo, valutando provvedimento per provvedimento: quelli che hanno dato effetti sull'economia reale andrebbero potenziati, ci riferiamo al Jobs Act e al piano industria 4.0».
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«Bisogna anche andare avanti su un grande piano infrastrutturale che colleghi l'Italia al mondo, le periferie alle città che è elemento essenziale per una società inclusiva. L'Italia non deve essere periferia d'Europa ma centrale tra Europa e Mediterraneo Est e Ovest.»
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«Serve una nuova cultura all'interno delle imprese. Serve una finanza che sia attenta all'economia reale e anche ponte di collegamento con la crescita del Paese ed elemento di innovazione: che faccia insomma del nostro Paese un'area ad alta vocazione industriale con alto valore aggiunto e produttività».

Inutile negare che quanto affermato da Boccia sia, se non uno spot elettorale per il Partito Democratico, un sicuro appoggio a quanto messo in atto finora dai governi Renzi prima e Gentiloni poi.

Da chiedersi, a questo punto, come possa un elettore di sinistra votare una coalizione guidata da un partito di maggioranza che si definisce socialista, come il Partito Democratico, ma le cui politiche vengono avallate dal presidente di una associazione, Confindustria, la cui finalità non è certo quella di pensare all'interesse dei lavoratori.

Ognuno tiri le conclusioni che ritiene più opportune.