Mentre tramite l'Irna, Teheran non ha rilasciato alcuna dichiarazione, l'agenzia di stampa Sana riferisce che la difesa aerea siriana è stata impegnata da obbiettivi ostili.
Che cosa è accaduto? Ieri un razzo sarebbe stato lanciato dalle alture del Golan, dalla parte siriana, verso una località sciistica israeliana sul Monte Hermon, dove erano presenti numerosi civili. Il razzo è stato intercettato e distrutto in aria dalla contraerea israeliana. L’esercito israeliano ha poi effettuato un'azione di rappresaglia contro le forze iraniane al-Quds, presenti in Siria.
Tel Aviv, pur avendo rivendicato l'intervento in Siria (ed è la prima volta che ciò avviene), non ha fornito dettagli in merito alle conseguenze dell'attacco. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani sono 11 le persone morte a causa dell’attacco di stanotte, che avrebbe interessato anche l'area di Damasco, mentre per la Russia sarebbero invece state 4 le vittime, tutti soldati siriani.
Il ministro dell’Intelligence israeliano Israel Katz ha parlato apertamente di "confronto aperto con l'Iran", dando per certi ulteriori attacchi in Siria, in conseguenza della presenza delle truppe di Teheran in quel Paese.
Non meno minacciose le dichiarazioni di Aziz Nasirzadeh, capo dell'aeronautica iraniana, il quale ha dichiarato che il suo Paese è "impaziente di combattere il regime sionista ed eliminarlo dalla Terra", assicurando che l'Iran è pronto a rispondere ad ogni minaccia, anche quella di un'invasione.
Secondo molti osservatori la nuova strategia israeliana di ammettere pubblicamente il raid e di minacciarne altri nei confronti dell'Iran (almeno in territorio siriano), è legata alle prossime elezioni politiche in Israele previste per il 9 aprile e dettata dalla volontà di farsi rieleggere da parte dell'attuale premier Netanyahu che, tramite l'azione militare, vuol far dimenticare i suoi problemi giudiziari e le inchieste tuttora in corso in relazione a numerosi casi di corruzione.